Questi cuccioli venivano nutriti solo con la birra!

Pashuk, Tomi e Gjina sono tre pelosetti, precisamente tre orsi che vivono nel Santuario degli Orsi di Pristina, in Kosovo. Oggi possiamo vederli correre in giro, nuotare in piscina e mangiare tanta, tantissima frutta! Ma purtroppo la loro vita non è sempre stata così… appena 5 mesi fa, queste povere creature stavano vivendo una delle storie di abuso più tristi e tremende mai capitate…

Pashuk, Tomi e Gjina sono solo 3 dei 50 orsi protagonisti della campagna di sensibilizzazione “The Saddest Bears in Europ” ovvero “Gli orsi più tristi di tutta l’Europa”, messa in atto con l’intento di liberare queste creature detenute illegalmente in Albania. I 3 orsetti vivevano in gabbie di cemento minuscole, posizionate vicino ai bagni di un ristorante di Ulza; nella zona erano conosciuti come gli “orsi della birra”, poiché i visitatori potevano fargliela bere. E, nel corso degli anni, questa è stata la sola ed unica fonte di sostentamento per le povere bestiole, se si esclude qualche pezzetto di pane! Le bevande alcoliche unite alla cattività, hanno reso miserevoli questi orsi, tanto che alcuni di loro si facevano anche del male da soli, mordendosi o ferendosi con gli artigli. Pashuk è stato tenuto imprigionato e con una catena pesante e molto corta,  per tutta la sua vita. Negli anni, il collare gli ha tagliato la gola provocando una ferita terribile, dal momento che il collo del povero orso è cresciuto la pelle ha finito per crescere intorno alla catena… I soccorritori raccontano: “Gjina beveva fino a 20 birre al giorno mentre era ingabbiata, mangiava solo qualche pezzo di pane; ancora oggi soffre di ansia e di attacchi di panico, ci vorrà moltissimo tempo prima di recuperare pienamente”.

Fortunatamente, l’organizzazione Four Paws ha ricevuto una segnalazione e insieme al Ministero dell’Ambiente albanese è riuscita a portare in salvo i poveri pelosetti; per poterli portare via, gli orsi sono stati sedati, messi su una specie di barella e trasportati in quella che sarebbe diventata la loro nuova casa, il Santuario degli Orsi in Kosovo.

 

“Non verranno più maltratti. Adesso stanno bene, rispetto a quando sono stati tirati fuori dalle gabbie”, raccontano gli operatori. Il Santuario è un luogo bellissimo, immerso nel verde, ricco di aree gioco con la piscina e gli orsi mangiano sempre benissimo.

Tomi adora rimanere sdraiato sulla paglia, a prendere il sole, e non è una sorpresa, la sua gabbia era piccola, buia e per niente comoda!

L’orsa Gjina ha da poco scoperto la piscina ma non le piace per niente fare il bagno… Riuscite a vedere l’entusiasmo nei suoi occhi? E Pashuk è praticamente irriconoscibile, prima era incatenato e non poteva muoversi, adesso ha spazio a sufficienza. Cosa dire di più? Ci piace!!!!

La trasformazione, in effetti, è incredibile. Questi orsi hanno sofferto molto nel passato, ma adesso sono felici. Il processo di reinserimento e di fiducia, ovviamente, richiederà ancora molto tempo, ma sapere che ci stanno provando e soprattutto che li stanno aiutando, ci rincuora. Purtroppo ci sono ancora tantissimi orsi tenuti in prigione. L’organizzazione “Four Paws” continua il  suo duro lavoro per poterli salvare, sperando di incontrare anche la collaborazione del governo albanese.

Gjina, Tomi e Pashuk sono stati molto fortunati, ma molto spesso soprusi del genere rimango nell’ombra, non vengono denunciati; dovremmo cercare di aiutare queste associazioni, partecipare alle loro raccolte fondi, aiutarli ad andare avanti nella loro missione…  ci teniamo a fare un memo: gli animali selvatici non possono ma soprattutto  non devono essere tenuti in gabbia! Condividete tutti, lasciamo un cuore per questi poveri orsi!