Scacco matto al re

Lei è Anna Muzychuka, la campionessa del mondo di scacchi in carica e, in queste ultime ore, ha fatto parlare molto di sé per un gesto eclatante che ha fatto. Si tratta di una forte presa di posizione contro le regole ferree che vigono in Arabia Saudita per quello che riguarda le donne e la loro posizione nella società.

Anna è la campionessa del mondo in carica ed era stata invitata ai mondiali di scacchi di Riad per difendere i suoi titoli. Ma nel regno la condizione delle donne non è delle migliori: sono considerate esseri inferiori, contano poco più degli animali, devono coprirsi interamente in corpo, non possono parlare o guidare… e le cose non accennano a migliorare.

Durante le sfide Anna avrebbe duvuto indossare l’abaya, il tradizionale abito scuro che l’islam salafita impone alle donne e avrebbe dovuto coprirsi la testa con il velo. Ma Anna ha deciso di prendere posizione e si è rifiutata di partecipare ai mondiali, anche se sa bene che, facendo così, perderà i suoi titoli e tantissimi soldi. Ma vuole dare un segnale forte per attirare l’attenzione sulla condizione delle donne nel regno.

Gli organizzatori dei campionati hanno provato a convincerla di partecipare dicendo che non le imporranno il velo ma lei ha declinato l’offerta dichiarando: “Io sono pronta a battermi per i miei principi e a rinunciare al torneo dove in cinque giorni avrei potuto guadagnare più di quanto faccio in dozzine di eventi messi insieme”.

A Riad si sta disputando il torneo Rapid and Blitz Chess Championships, e gli organizzatori hanno messo in palio un montepremi di due milioni di dollari, che è 4 volte quello che la Federazione mondiale degli scacchi mette in palio ogni anno.

Lo scorso mese di febbraio la Muzychuk partecipò ai mondiali in Iran e indossò il velo, ma non fu per una questione di soldi e di immagine internazionale. È risaputo che la condizione delle donne a Teheran e dintorni non può essere paragonata a quella del regno saudita.

“Non voglio portare l’abaya e non voglio sentirmi una creatura di seconda categoria. Tra pochi giorni perderò i miei due titoli mondiali, uno ad uno. Solo perché ho deciso di non andare in Arabia Saudita, di non giocare con le regole di altri, di non mettermi l’abaya, di non dover andare per strada accompagnata con qualcuno, per, in sintesi, non sentirmi una persona secondaria. Sono preparata a lottare per i miei principi e saltare questo mondiale, in cui avrei potuto guadagnare più che in una dozzina di competizioni messe assieme. Tutto ciò è assai molesto, ma la cosa più terribile è che a nessuno interessi” ha scritto Anna sul suo profilo Facebook.

Anche la sorella, scacchista anche lei, sarà assente da questi campionati. Hanno dimostrato così di essere un modello di comportamento per tutti noi… peccato però che non se ne parla abbastanza del loro  gesto!