I 7 cibi che possono aiutare a salvare vite

Ecco perché i prezzi di questi alimenti dovrebbero essere bassi.

Abbassare i prezzi di sette alimenti chiave sarebbe sufficiente per salvare tantissime vite in tutto il mondo, evitando decine di migliaia di morti ogni anno per malattie come ad esempio il diabette. Alzare il prezzo degli alimenti dannosi per la salute e abbassare il costo di quelli che, invece, fanno bene potrebbe aiutare le persone ad alimentarsi in maniera adeguata e corretta: l’esperimento è già stato fatto in Messico con buoni risultati e un recente studio scientifico svela che questa potrebbe essere la strada più adatta.

Uno studio basato su studi americani della Tuft University di Boston, pubblicato su BMC Medicine, dal titolo The potential impact of food taxes and subsidies on cardiovascular disease and diabetes burden and disparities in the United States spiega proprio come questo piccolo accorgimento potrebbe essere in grado di salvare molte vite umane.

I ricercatori si sono messi al lavoro analizzando i consumi di frutta, verdura, cereali integrali e frutta secca, considerati gli alimenti buoni per la salute, e quelòli di carne rossa lavorata e bevande zuccherate, alimenti con i quali dobbiamo fare attenzione a non esagerare. In una proiezione il prezzo dei primi è stato abbassato edl 10%, mentre quello dei secondi alzato, mentre nella seconda proiezione la variazione è stata in entrambi i casi del 30%.

Nel primo caso si eviterebbero solo negli USA 23mila morti l’anno, quasi il 3,5% del totale per le malattie cardiometaboliche, con benefici decisamente evidenti per ictus e diabete. Nel secondo caso le morti evitate sarebbero addirittura del 10%, con un incremento maggiore nelle fase di reddito più basse.

Dariush Mozaffarian, uno degli autori, spiega: “Questo è particolarmente rilevante perché ci sono diseguaglianze crescenti nelle diete e nelle malattie. Le strategie attuali, dalle campagne educative alle etichette sui cibi, hanno migliorato le cose in generale, ma meno per le persone con un basso status socioeconomico“.

Davvero non ci vuole molto per promuovere uno stile di vita più sano!