Jenny Holzer, l’artista dei LED

Le parole luminose dell'artista che ha creato un'estetica a forma di LED catturano gli sguardi e colpiscono la coscienza

Jenny Holzer - Arno, San Diego 2007
Jenny Holzer – Arno, San Diego 2007

Jenny Holzer è un’artista delle parole. Che sia stampata su una maglietta, una targa o proiettata su un muro la sua espressione ha la forma primaria di un truismo – una frase ad impatto, uno slogan, una credenza popolare ribadita con tono ironico – in cui la dimensione pubblica è imprescindibile.

Jenny Holzer - Songs of Zion the Beautiful, Londra 2006
Jenny Holzer – Songs of Zion the Beautiful, Londra 2006

“Romantic love was invented to manipulate women”, “The desire to reproduce is a death wish”, “I am not free because I can be exploded anytime.” Il testo è sempre incisivo come un titolo da prima pagina, riuscendo allo stesso tempo a confondere e straniare l’ignaro passante, i messaggi sono lirici e snervanti aghi nella coscienza, evocando ideologia, violenza, sofferenza, ignoranza, come anche umorismo, romanticismo, vulnerabilità. Con tutto il dramma e l’intensità di un LED, la scritta comparirà a caratteri cubitali sul muro di un palazzo.

Jenny Holzer - War, Parigi 2001
Jenny Holzer – War, Parigi 2001

Dagli esordi “in piccolo”, con le sue frasi sovversive dipinte sui poster attaccati ai muri nella New York degli anni Settanta, adesso l’artista – già Leone d’Oro alla Biennale di Venezia – si dedica alla ricerca attraverso le nuove tecnologie, riempiendo di suggestioni luminose le città del mondo.

Le installazioni luminescenti dei suoi nuovi “Sophisticated Devices” sono in mostra alla galleria Sprüth Magers di Londra fino al 28 luglio.

Jenny Holzer - Truisms, Torino 2003
Jenny Holzer – Truisms, Torino 2003
Jenny Holzer - Lode alla cattiva considerazione di sé, Milano 2007
Jenny Holzer – Lode alla cattiva considerazione di sé, Milano 2007
Jenny Holzer - In My Life, On My Life, Roma 2007
Jenny Holzer – In My Life, On My Life, Roma 2007
Jenny Holzer - Blur, Venezia 2003
Jenny Holzer – Blur, Venezia 2003