Londra 2012: arte e cultura ai Giochi Olimpici

Le Olimpiadi di Londra saranno ricordate (anche) per le iniziative raccolte sotto il cappello di London Festival 2012

All the Bells, Work NO. 1197
All the Bells, Work NO. 1197

Non è stata una mattina come le altre quella di oggi in Inghilterra. Alle 8:12 la torcia Olimpica ha varcato le porte della città, accolta dalle campane del Big Ben che hanno suonato il più veloce possibile – e per la prima volta fuori tempo dai 52 rintocchi per la morte di Giorgio VI, padre della regina. Tutto il popolo inglese è stato invitato a partecipare a All the Bells, Work NO. 1197, opera dell’artista già vincitore del Turner Prize 2001 Martin Creed ed espressione sonora dell’eccitazione di un popolo in festa. Insieme al Big Ben i cittadini che hanno suonato le campane all’unisono per tre minuti sono stati protagonisti di un’opera d’arte collettiva di proporzioni inedite.

London Festival 2012
London Festival 2012

London Festival 2012: non solo campane

Stasera si accendono le luci sui Giochi Olimpici 2012, che metteranno in scena non solo i talenti dello sport, ma, con il London Festival 2012, anche i grandi nomi dell’arte che in vista della manifestazione universale hanno realizzato installazioni, murales e sculture vicino agli stadi, nei vicoli di Londra ed in cima alle colline verdi del parco olimpico dedicato alla regina (ne scrivevo qui): un’iniziativa senza precedenti che ha cambiato il volto a questa parte della città e che è destinata a legare per sempre l’arte ai Giochi.

Di fianco allo stadio olimpico L’ArcelorMittal Orbit, la torre in ferro progettata dall’artista anglo-indiano Anish Kapoor e da Cecil Balmond, con una vista che spazia verso Canary Warf svetta verso il cielo nei suoi centoquattordici metri di altezza (più della Statua della Libertà e della torre Eiffel): le foto però mi lasciano un po’ perplessa… chi la vedrà dal vivo ci faccia avere la sua opinione!

Anish Kapoor e Cecil Balmond, ArcelorMittal Orbit
Anish Kapoor e Cecil Balmond, ArcelorMittal Orbit

A East London la Frieze Art Foundation patrocina opere site-specific, legate alla città e pensate per la gente che vive nello spazio dove sono state create. Sei gli artisti chiamati a partecipare: Can Altay, Sarnath Banerjee, Anthea Hamilton & Nicholas Byrne, Gary Webb and Klaus Weber, e Ruth Ewan.

Gary Webb, Squeaky Clean a East London
Gary Webb, Squeaky Clean a East London

A Shoreditch, per due settimane, BMW mette in mostra la sua collezione di auto d’artista dagli anni Settanta ad oggi iniziata dal pilota Hervé Poulain con l’amico Alexander Calder, che disegnò la prima automobile d’artista.

Andy Wahrol all'opera sulla sua auto d'artista, in mostra alla BMW Art Car Collection
Andy Wahrol all’opera sulla sua auto d’artista, in mostra alla BMW Art Car Collection

Le mostre nei grandi musei della città promettono altrettante emozioni, da Damien Hirst a Edvard Munch alla Tate Modern fino alla mostra di fotografie di Brigitte Lacombe “Hey’ Yah” sulle donne Arabe nello sport, commissionata dal Qatar Museum.

Brigitte Lacombe, Hey’ Yah
Brigitte Lacombe, Hey’ Yah

Nel frattempo, attorno allo stadio Olimpico crescono quelli che un giorno saranno grandi alberi ed oggi sono sottili fusti circondati da un cerchio in metallo che sembra sospeso per aria: sono gli History Trees, le sculture degli inglesi Akroyd e Harvey, che hanno interpretato i cerchi Olimpici con i classici strumenti della loro arte fatta di erba, architettura, alberi e foglie. Buona vita a loro!

Akroyd e Harvey, History Trees
Akroyd e Harvey, History Trees