Milano Design Week: la shortlist degli eventi da non perdere

Al Fuorisalone meglio frequentare pochi eventi, ma buoni

Ci siamo. Ieri sera le varie inaugurazioni in giro per la città e oggi chi non si è ancora organizzato per il gran tour del design milanese dovrà farlo in fretta – pena il disorientamento totale in mezzo a quello che sono gli 800 (?) eventi in programma.

Un riferimento fondamentale: fuorisalone.it
Un riferimento fondamentale: fuorisalone.it

Un buon punto di partenza, a mio avviso, è il sito ufficiale del Fuorisalone, che ormai da qualche anno è il punto di raccolta promozionale degli eventi nell’evento, e dove sono rappresentate e raccontate le diverse zone, di anno in anno sempre più grandi e nuove – quest’anno per esempio spunta (Paolo) “Sarpi Bridge” – man mano che si aggregano le diverse iniziative spontanee che rendono così speciale questo momento.

E allora cos’è che proprio uno non si può perdere quest’anno?

Bè, questo Sarpi Bridge va esplorato. La vecchia China Town milanese che negli ultimi anni si è rifatta il look propone infatti “design, ricerca, sperimentazione, innovazione e creatività di giovani e talentuosi studenti/designer provenienti da Cina, India, Corea e Cambogia.” E il ponte di questa Oriental Design Week è quello che segna la continuità tra Oriente e Occidente. Interessante.

Jihyun David, "Save food from thr fridge", Oriental Design Week
Jihyun David, "Save food from thr fridge", Oriental Design Week

La Triennale è un must: non se ne esce. Qui il design è esplorato in chiave artistica nelle mostre “Il design italiano oltre le crisi. Autarchia, austerità, autoproduzione” e “The art of living” tra le altre, mentre il cinema di Terenja van Dijk documenta la vita personale e professionale di Maarten Van Severen, produttore di mobili olandese Lensvelt in occasione del lancio italiano della prima serie di mobili di Van Severen.

La Mostra "Il design italiano oltre le crisi Autarchia, austerità, autoproduzione" in Triennale
La Mostra "Il design italiano oltre le crisi Autarchia, austerità, autoproduzione" in Triennale

Se si è di passaggio in centro in zona Missori è da visitare a s s o l u t a m e n t e la mostra di Interni, che anche quest’anno torna alla Ca’ Granda dell’Università Statale. Qui si parla di design nel rapporto degli uomini con la Terra Madre: “la relazione tra materiali naturali e costruzione artificiale, i legami tra l’innovazione tecnologica e la sostenibilità sono alcuni dei grandi temi su cui i progettisti, insieme alle aziende partner, hanno esercitato la loro riflessione e la loro capacità realizzativa”.

La mostra di Interni "Feeding new ideas for the city" alla Ca' Granda
La mostra di Interni "Feeding new ideas for the city" alla Ca' Granda

Per stare un po’ fuori dal cuore pulsante della Design Week – leggi: dove non si cammina dalla tanta gente – suggerirei anche un salto a Cascina Cuccagna (che val sempre bene una visita) dove si ripete anche quest’anno Good Design Up!, dove il design è bello e responsabile e diventa “uno strumento fondamentale per valorizzare competenze, risorse e armonizzare – attraverso la bellezza – il benessere personale con il bene comune”.

Good Design alla Cascina Cuccagna
Good Design alla Cascina Cuccagna

Infine ci piace, ci piace tantissimo il programma musicale organizzato da Elita al Franco Parenti: che musica immaginate come colonna sonora del Fuorisalone? La troverete nel Design Week Festival.

Design Week Festival, Elita
Design Week Festival, Elita