Mondiali 2014: percorri le strade del Brasile dipinte per festeggiare (con Google)

Il motore di ricerca mette in mostra un fenomeno che si ripete ogni 4 anni, eppure proprio quest'anno lo spirito non è lo stesso

Le strade dipinte del Brasile - Google
Le strade dipinte del Brasile – Google

E così ci risiamo. Come ogni quattro anni si celebra il torneo mondiale del nostro sport nazional popolare preferito, e dopo dichiarazioni, infortuni, fidanzamenti e altre varie amenità ieri finalmente è iniziato un altro tipo di spettacolo, quello vero.

Le strade dipinte del Brasile - Google
Le strade dipinte del Brasile – Google

Nel frattempo in rete siamo stati sorpresi da una trovata di Google, che ha creato uno speciale su tutte le vie brasiliane che per l’occorrenza sono state pitturate per festeggiare i mondiali. Ne “Le strade dipinte del Brasile” si dice che:

Ogni quattro anni, il popolo brasiliano si unisce per dipingere le proprie strade, in segno di amore per il calcio. Quest’anno può condividere questa tradizione con il mondo intero. Puoi creare foto sferiche del luogo in cui festeggi il Campionato del mondo con la nuova app Google Fotocamera per Android.

Le strade dipinte del Brasile - Google
Le strade dipinte del Brasile – Google

La galleria di foto, di cui mostriamo una selezione, è un arcobaleno di dipinti su muri e strade, che inneggiano, neanche a dirlo, alla squadra di casa. Un bel colpo d’occhio, così a prima vista.

Le strade dipinte del Brasile - Google
Le strade dipinte del Brasile – Google

Google e doodle – nonché pubblicità della nuova app della stessa casa madre – a parte, pare che lo spirito che aleggia nelle strade del Brasile in realtà non sia niente in confronto a quanto accadeva sino al mondiale sudafricano: e d’altronde mica c’è da stupirsi, se si pensa che sono stati spesi oltre 11 miliardi di dollari per opere spesso nemmeno compiute quando il Paese, come spiega Giulia in questo articolo, ha seri problemi infrastrutturali, con una cronica carenza di edifici scolastici e di ospedali o di trasforti pubblici efficienti. O no?