Soft Rocker: dal low-tech all’high tech, una sedia a dondolo moderna ed ecologica

Non solo relax: una studiosa americana ha messo a punto una chaise longue da giardino che è una vera e propria stazione di ricarica alimentata ad energia solare

Chi non sogna di avere un giardino incantato con una bella sedia a dondolo su cui riposare, leggere, sognare a occhi aperti (o chiusi)? Bene, con la Soft Rocker progettata dalla professoressa Sheila Kennedy, specializzata nella progettazione di sistemi di energia e innovazione per le città e gli edifici, insieme a un gruppo di studenti di architettura del MIT di Boston si può fare ancora di più: collegare a una sorgente alimentata a energia solare tutti i nostri dispositivi elettronici.

Realizzata con pannelli di conifera curvati a forma di goccia e dotata di pannelli solari che immagazzinano l’energia durante il giorno e che permettono di poter ricaricare qualsiasi dispositivo USB, Soft Rocker si orienta facilmente, con il solo movimento del corpo seduto o steso al suo interno, cattura ogni raggio di sole e lo traduce in energia pulita in grado di alimentare MP3, telefonini, computer portatili.

Dotato di una batteria da 12 ampere l’ora, Soft Rocker immagazzina l’energia solare durante l’arco della giornata, per poi rilasciarla al momento del bisogno. Comfort, tecnologia e design: niente è lasciato al caso e il segreto del suo fascino deriva proprio dall’unione di artigianalità e alta tecnologia.

Le prime Soft Rocker sono state utilizzate come postazioni pubbliche istallate nel parco del MIT in occasione delle celebrazioni per la 150esima edizione del Festival of Art Science Technology. Neanche a dirlo, hanno riscosso un enorme successo, sia per la forma accattivante che per la capacità di rendere inusuale il relax all’interno dei parchi pubblici. Non ci resta che sperare che da semplice prototipo la chaise longue dei nostri sogni entri in produzione… e magari che qualche politico le introduca nei giardini delle nostre città.

Una generazione di energia non più centralizzata e ad elevato impatto sociale e ambientale, bensì a piccole dosi e ad uso personale. Quando si riusciranno a realizzare da noi questi sogni ever green?