Cadere in sogno e nella realtà: in una serie fotografica il brivido dell'essere sospesi

Kerry Skarbakka si ispira a Martin Heidegger, secondo cui l'esistenza è uno stato di caduta perpetuo...

Ho sognato che scivolavo, scivolavo, scivolavo. A cento all’ora in discesa in mezzo all’erba che cresceva fino a sommergermi. Sapevo che c’erano alberi intorno ma non me ne curavo, continuavo la mia discesa folle, incurante del pericolo, respirando il brivido a pieni polmoni. In fondo un uomo saggio mi ha detto che avrei dovuto prestare attenzione. Ma ormai era andata, mi ero buttata e la fortuna era stata dalla mia parte.

L’ho sognato ieri. L’avevo dimenticato. Oggi ho visto queste immagini e… puff! Ecco dritte in testa quelle del mio sogno. Altro setting, stesse emozioni (in parte).

Si chiama “Struggle to right oneself” la serie di autoritratti di Kerry Skarbakka: non mi chiedete come, l’artista riesce a catturare l’istante di pericolo in cui si trova sospeso mentre cade da un albero, si getta da un ponte, scivola nudo nella doccia, capitombola da una scala. L’ambiguità è la stessa del sogno: cosa succederà al termine della caduta? Ma la domanda vera è: possiamo o no volare?