Servizio Pubblico

Il potere del popolo ed il loro eco sui social network

Servizio Pubblico è la nuova trasmissione di Michele Santoro, Marco Travaglio e company.
È andata in onda ieri sera la seconda puntata.
Qual è la novità e perchè ne parliamo? Fondamentalmente rimangono i tratti salienti di “Anno Zero”, sia in termini di personaggi, sia in termini di argomenti trattati: politica e denuncia; quello che è cambiato è la modalità di fruizione del programma.

Dopo le liti di Santoro con la Rai dello scorso anno, andava trovata una nuova rete per la messa in onda del programma. È partita così nel mese di settembre, una sottoscrizione su internet tra i telespettatori: “10 euro per un servizio migliore” un crowdsourcing in piena regola. Si è giunti così ad una simbiosi tra la piattaforma di Sky unita a emittenti locali per ogni regione (per coprire i non abbonati) e, udite udite, Internet.

Ebbene sì, finalmente anche in Italia siamo riusciti ad utilizzare il mezzo di comunicazione di massa più democratico per antonomasia.

Lo staff di Servizio Pubblico si ribella così al famoso bavaglio imposto dalle televisioni di partito filo governative e propone una fruizione multi piattaforma: il satellite, le tv private regionali e lo streaming su internet.

A completare il tutto, il grande eco della diretta sui social network più famosi: Facebook e twitter (@serv_pubblico) con tanto di sondaggi in diretta per sondare in tempo reale il gradimento e la partecipazione del pubblico.

“È molto difficile che questa volta possano ridurci al silenzio”. Lo ha detto Michele Santoro ieri sera in apertura della seconda puntata. Il riferimento era al successo di ascolti ottenuto una settimana fa: poco più del 12% di share, oltre ad alcune centinaia di migliaia di contatti unici sui siti web che mandavano in onda la trasmissione. “Avete praticamente fatto nascere improvvisamente una nuova televisione – ha detto Santoro -, che è diventata la terza televisione del Paese quella sera.

E tu cosa ne pensi?