Bill Cosby, il papà de I Robinson, è uno stupratore seriale

E' stato accusato da 13 donne di violenze sessuali e oggi deve affrontare nuove accuse

Bill Cosby, il papà de I Robinson, è uno stupratore seriale
Bill Cosby, il papà de I Robinson, è uno stupratore seriale

Dopo le accuse di molestie su minori a carico di Stephen Collins (il padre pastore nel telefilm Settimo Cielo), arrivano altre accuse ad un altro mito della nostra infanzia: Bill Cosby, il papà nella sitcom “I Robinson”, è stato accusato da 13 donne di violenze sessuali.
Nel 2005, una donna dichiarò:
“Eravamo al ristorante con lui e tanti amici suoi, ad un certo punto mi disse: “Stai male, sembri avere la febbre. Prendi queste”. Mi portò nel retro del ristorante e mi diede due capsule. In quel momento non pensai potessero farmi male ma, dopo l’assunzione, mi ritrovai a faccia in giù sul tavolo del ristorante, mi prese e mi portò nel mio appartamento. Lì cominciò ad abusare di me.”
A queste dichiarazioni, seguirono quelle di altre due donne che affermarono di essere state drogate e stuprate dall’attore nella stessa maniera. Si aggiungono, ora, anche le dichiarazioni di Barbara Bowman, 47 anni, che al Daily Mail ha raccontato:
“Sono stata drogata e stuprata da quell’uomo. È un mostro. È venuto da me come un mostro. La mia speranza è che altri che hanno subito abusi sessuali da un uomo famoso, ricco e potente, non siano costretti a restare in silenzio. Se posso aiutare una vittima, allora avrò fatto il mio lavoro.

Non ho mai accettato denaro per stare zitta. Il motivo per cui parlo ora è per mostrare Bill Cosby per l’animale che è. In quell’hotel si è avventato su di me come un animale, con una tale forza sessuale che non riusciva a controllarsi. A 19 anni sapevo già che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe avuto la possibilità di farmi del male.”

Poche settimane fa il comico americano Hannibal Buress lo aveva attaccato dal palco della sua città natale, Filadelfia, gridando: «Sei uno stupratore seriale», davanti a decine di spettatori, uno dei quali lo ha ripreso in un video diventato virale sui social media.

Cade così un altro mito.