Massimo Di Cataldo: la compagna lo accusa di averla picchiata

Anna Laura Millacci mostra le prove fotografiche su Facebook delle violenze subite tra le mura domestiche

Continuano le agghiaccianti accuse della compagna di Massimo Di Cataldo, Anna Laura Millacci, che sostiene di essere stata picchiata più volte nell’ultimo mese dal cantante all’interno delle mure domestiche.
Chiaramente Di Cataldo, dopo aver letto i giornali, ha negato tutto sostenendo che la donna ha “alterato la realtà solo perchè non riesce ad accettare la fine della loro storia”.
A seguito delle indagini da parte dell’autorità giudiziaria per le immagini on line da venerdì sera, il cantante rischia di essere accusato di procurato aborto e violenze, mentre la ragazza potrebbe essere denunciata per calunnia e procurato allarme:

Questa la risposta di Massimo su facebook:
“Ho letto i giornali stamattina e sono scioccato per come questa assurda notizia sia stata pilotata contro di me, con tanta leggerezza. Alcune persone già mi condannano pur senza un contraddittorio, altre mi stanno sostenendo e le ringrazio con tutto il cuore, non vi state sbagliando! Chi mi conosce veramente, e sa come stanno davvero i fatti mi sta dimostrando grande affetto. E assurdo. Io non ho fatto nulla di ciò per cui vengo accusato, credetemi. Ho amato questa donna per tanti anni, al punto anche di annullarmi per lei, e oggi non la riconosco più, visto che, con tanta sconsideratezza, ha messo in scena questa farsa. Un’esperta in comunicazione come lei come non poteva prevedere tutto questo? La nostra storia era arrivata a un punto limite, nonostante il bene che le volessi, ed era ormai insostenibile per me (per questioni di cui preferisco non parlare in questo momento e in questa sede per l’affetto che ho nei suoi confronti). Mi trovo nella posizione di non volermi difendere usando gli stessi mezzi che lei ha usato per umiliarmi pubblicamente poiché credo ancora nell’amore e nella giustizia, e lealmente vorrei difendere (lo devo a mia/nostra figlia) la dignità di una persona che per la sua ambizione e per le sue aspirazioni egoistiche ha inscenato tutto questo. Sono io ad essere stato colpito duramente e i segni che porto non si possono certo evidenziare ad arte in una fotografia. Invito tutti voi a riflettere su quanto sta accadendo, perchè una storia come questa dovrebbe far considerare quanto meno l’utilizzo spregiudicato dei “social network”. Sto già prendendo provvedimenti legali per la grave accusa che ho subito. Ora il mio lavoro, seppur compromesso da questa imbarazzante vicenda, viene dopo, prima c’è la mia dignità di uomo. La verità verrà a galla. Io non temo poichè non ho niente da nascondere”.

Certo guardando le immagini della donna scatta subito un senso di solidarietà, ma a volte una mente malata non ha limiti…