Estate, scatta l’ora dei progetti

Investire su passione ed entusiasmo per lanciarsi in nuovi percorsi professionali

 

Complici il caldo e le giornate rilassanti in riva al mare o in montagna, i mesi estivi sono il periodo ideale per riflettere e investire sul proprio futuro. Sono in molti a pensare che il vero inizio dell’anno sia settembre per cominciare un nuovo percorso. Ecco allora che si pensa alla vita professionale, si immagina un nuovo ruolo o lavoro e, perché no, a ideare qualcosa di appassionante e divertente.
Il suggerimento principale è pensare a quello che si è sempre sognato o a trasformare una passione in qualcosa di remunerativo.
Un esempio sono le foto e i video: chi non si è mai cimentato con uno scatto, tra selfie e foto di gruppo? Chi non ha mai girato un film di una festa o di un’occasione divertente?

Oggi si guarda con curiosità anche alle nuove professioni che nascono in rete e grazie alla rete. Pensiamo che fino a pochi anni fa il fenomeno degli Youtuber sarebbe stato arduo da immaginare. Di questi tempi, invece, è sulla bocca di tutti per i numeri e per il giro d’affari che i più talentuosi riescono a generare.

Assecondare sempre il nostro talento e i nostri sogni” è il consiglio di Marco Savini, fondatore della scuola di computer grafica e animazione BigRock: «La passione muove il mondo, lo vivo tutti i giorni con i ragazzi e le ragazze. E quando l’impegno di studiare, sperimentare e applicarsi diventa faticoso capisci che se c’è la scintilla dell’entusiasmo anche lavorare tutto il giorno a una sceneggiatura o alla creazione di un personaggio diventa superabile. Provare per credere! Lo vivono anche i nostri ex corsisti che lavorano alle più grandi produzioni cinematografiche di Walt Disney o Pixar».

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I ragazzi al lavoro con la computer grafica da Big Rock

Un esempio reale di questo approccio è Alice Miggiano, 28 anni salentina ed ex corsista di BigRock.
Oggi, Alice vive a Londra ed è una Texture artist in MPC, uno degli studio di effetti speciali più importanti al mondo: qui si è lavorato a Harry Potter, X-Men, Hunger Games e a tanti altri blockbuster. Un lavoro particolare che consiste nel ricostruire i modelli in 3D per esempio di una poltrona o di un mobile che devono esplodere: Alice trasforma il modello in un pezzo d’arredo vero fatto di legno, tessuti, riflessi e graffi.
Facciamoci raccontare da lei la sua storia.

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Alice Miggiano e la sua passione diventata professione

Si dice che la computer grafica sia un settore ad alta densità maschile, mito o realtà?

È innegabile che ci sia un’elevata componente maschile, forse perché i film d’azione e i videogiochi spesso sono seguiti maggiormente dai ragazzi. Passione che, talvolta, si tramuta in una vera e propria professione nel mondo della computer grafica.
Molte le donne, però, che lavorano in dipartimenti più artistici, come il lighting, il texturing e il compositing, almeno per quanto riguarda la piazza londinese, una delle più importanti al mondo nel settore. Ed è un ambiente bellissimo, dove non ci sono differenze tra uomini e donne.

Che cosa fa una texture artist e come lo si diventa?

Un esempio è il modo migliore per descrivere il mio lavoro: in una città dobbiamo ricostruire un palazzo, perché in una scena l’edificio esplode oppure interagisce con una creatura non reale che lo distrugge. In pratica, il modellatore prepara il modello in 3D e su quello schema grigio tridimensionale ricostruisco i dettagli e i colori che compongono la facciata: vetri, mattoni, intonaco, tetto, fregi, la luce che si rinfrange…
Come sono diventata texture artist? Il cinema e gli effetti speciali mi hanno sempre affascinato, così sono partita dalla scuola BigRock, dove ho seguito un corso in cui ho approfondito tutte le fasi della produzione, poi mi sono appassionata e specializzata in texturing, studiando i software specifici.

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Il lavoro della texture artist

Il trasferimento a Londra per un nuovo lavoro. Qual è il ricordo più divertente o emozionante di questo periodo?

È un evento importante della mia vita: ho deciso di seguire i miei sogni e sono espatriata per realizzarli. Sono partita da sola e l’impatto è stato molto forte: arrivare in una grande città come Londra, ambientarmi… Proprio il primo giorno una disavventura: il mio bagaglio è andato perso! Senza conoscere perfettamente la lingua, ho seguito tutta la parte burocratica ed è stata una sorpresa, sono stata accolta e aiutata e, due giorni dopo, sono rientrata in possesso della valigia. Passati pochi giorni ho iniziato a lavorare.

Suggerimenti per chi vorrebbe cambiar vita, lavoro e città…

Parlare con chi vive lì da un po’ di tempo aiuta molto. Per scoprire quali sono le zone migliori in cui vivere, per capire le abitudini e tanto altro ancora. Le città grandi come Londra sono completamente diverse quando le vivi da turista.
E poi bisogna affrontare la sensazione di “appartenenza”: quando ci si trasferisce all’estero ci si allontana fisicamente e mentalmente dal proprio mondo, dalla propria quotidianità e, al tempo stesso, ci si sente ospiti in una nuova città, in questo modo diventa difficile sentirsi nuovamente “a casa” in un luogo.

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Un lavoro in fase di realizzazione da Big Rock