Il Cocoricò chiude i battenti

La discoteca più conosciuta d'Italia resterà chiusa dal 3 agosto e per ben 4 mesi

 

È ufficiale la decisione del questore di Rimini, Maurizio Improta, che ha deciso di chiudere la discoteca Cocoricò in seguito alla morte del 16enne ucciso da un cocktail fatale di ecstasy lo scorso 19 luglio.
Chiude così i battenti il tempio della disco a Riccione e per ben 120 giorni non potrà riaprire al pubblico.

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Serata al Cocoricò

Partendo dall’ultimo grave episodio, si ripercorrono tutti gli interventi delle forze dell’ordine e del 118 non solo negli ultimi 2 anni.
È una lunga lista di malori, di ricoveri, di morti e di quelle evitate per un soffio:

– Il 20 dicembre 2004 un 19enne marchigiano morì per abuso di metanfetamine;
– il 27 novembre 2011 un 18enne si sentì male in discoteca per abuso di droga e subì il trapianto di fegato;
– nell’agosto 2012 un 20enne fu ricoverato e si salvò per miracolo. Lo stesso mese una coppia, lei di 20 lui 29 anni, finì in coma per Mdma;
– il 20 luglio 2013 una ragazza entrò già in stato comatoso nel locale e le indagini rivelarono che a vendere la droga fu un pierre del Cocoricò;
– nel dicembre 2013 un 21enne di Ancona fu ricoverato per droga e alcol;
– Il 2 gennaio 2014 un napoletano di 32 anni fu trovato morto in hotel e le indagini appurarono che fu ucciso da droga e alcol: la sera prima era stato al Cocoricò.

Mentre il sindaco di Riccione e il Codacons si schierano a favore della decisione del questore, sui social network sono numerosi i commenti pro e contro, compreso l’annuncio di una petizione a favore del “Cocco” su change.org.