10 frasi da non dire mai ad una mamma single

Perché quando è vacanza occorre fare un punto per il prossimo anno. Piccoli errori da evitare se volete rimorchiare tipette di tale categoria.

(sottofondo musicale: “Highway Star”_Deep Purple)

Lo confesso. È un momento veramente strano della mia vita.
Apparentemente è cambiato tutto, nella sostanza nulla.
Terza estate con mia figlia a casa di amici, terza senza più un nucleo familiare classico, terza a girare per l’Italia solo noi due.
Terza estate che poi quando lei starà col padre a girarsi l’altra metà della penisola io sarò a casa a lavorare.

Il mio status di madre single, è pressoché invariato da tre anni; attenzione, voglio specificare: il mio status in qualità di madre non è cambiato. Quello in qualità semplicemente di Elisa, è esploso manciate di settimane fa, ma questo è un altro discorso. Il mio bipolarismo galoppante è ormai famoso. Questo per dire che quando una donna diventa una mamma single, ovvero quando una donna si separa dal padre di sua figlia, tale condizione è come se rimanesse quasi per sempre.
Togliamo il quasi.

Ti spinge ad ottenere da te stessa un’autonomia così drastica che poi è difficile togliersi di dosso. Forse è per questo che quando magari ti trovi davanti l’uomo perfetto neanche te ne accorgi.

Tipo me.

Comunque. Non era per commuovervi riguardo la mia sfigaggine, ma per analizzare insieme una decina di frasi che in questi tre anni sono quasi sempre le stesse, non variano se io mi fidanzo oppure sono sola, perché ormai per i miei amici io sono Elisalamammagiovanesinglepunto.

mamma single
mamma single

Forse mi dovrei trovare uno del 1960 che è stato congelato 30 anni fa per ovvi motivi e ora scongelato e che si ritrova a vagare per ponte Milvio. Peccato che io in questo momento sia in Puglia.

Eccovi qua queste frasette acidelle che vi sconsiglio di dire alle vostre altrettante amiche giovanisinglepunto, perché potrebbero darvi una testata in un secondo. Io ancora non lo faccio perché generalmente soffro di emicrania e io l’emicrania la odio.

1-Noi andiamo a bere /al concerto/a cena fuori, vieni?

-Non posso ho la bambina

-portala!

Allora. Ma perché io mi devo accollare pure la sera la figlia, quando già il mio tempo per sempre con questa nana sarà realmente infinito.
Non posso portarla a bere una cosa con voi, perché sicuramente il tempo che ci metto a venire, parcheggiare la macchina, entrare e trovarvi, lei tempo tre minuti dirà mi annoio/che posso fare/quando andiamo; mi interromperà all’incirca 37 volte e comincerà a mettere il muso pensando a quale possa essere la giusta vendetta per me. Io dovrò riprendere borsa, macchina, tornare a casa dopo aver pagato un conto che potevo risparmiarmelo senza neanche aver capito quale sia la fantastica notizia che XY voleva dirci. Che poi tanto sono sicura che sta fantastica notizia, sarebbe stata il ritrovamento del n38 delle Repetto rosse lucide tanto cercate.

2-Davvero?! Sei anche madre? E come fai a fare tutto?

-Scusa, in che senso?

-No, perché, sai a 30 anni….. stai bene?

Allora. Prima di tutto ancora non capisco l’”anche”; no spiegatemelo. Ditemi un “già”, un “così presto” perché io all’ “anche” non ci arrivo. E comunque il fatto che io abbia 30 anni non mi porta certo ad essere una celebrolesa. Non so se ricordate, ma un tempo a 30 anni le persone erano già genitori; mi sento una deficiente. Tipo una che non sapeva che fare e allora ha deciso di fare un figlio. Se le nordeuropee mi stringono la mano, a voi vi esce solo il sangue dal naso, strabuzzate gli occhi e vi bloccate. Faccio tutto, magari meno, ma faccio tutto, forse alcune cose le faccio anche più di voi. Occhio. Perché se lo dite un’altra volta e potrei iniziare a piangere, cosa che non faccio dal ‘98.

keep calm yeah for me
keep calm yeah for me

3-Non mi chiedere ora quello che faccio fra due giorni, ma che ne so, poi vediamo.

E invece cavolo io te lo devo chiedere ora! Sono da sola a casa, quindi se vuoi uscire con me, me lo devi dire adesso! Io devo trovare babysitter economica, chiamarla, contrattare sul prezzo (“fino a mezzanotte è così, poi facciamo tot euro l’ora ok?” “No Elisa facciamo tutto un forfait che tanto tu torni sempre dopo mezzanotte, poi ti sveno.” “Ah. Grazie…”) dire a Minuzza che esco e inventarmi la solita conferenza noiosissima da grandi sui pittori inglesi di fine ottocento, capire se tutto questo non coincide con un giorno in cui invece lei sta dal padre, perché in quel caso sarebbe da disdire tutto con la babysitter sperando che non si incavoli per la prossima volta che le chiederò di stare con mia figlia. (“Te lo giuro, questa volta servi. Una cosa urgentissima, non ti dico di no all’ultimo! “ok Elisa. Io comunque prenoto il tavolo col mio ragazzo per le nove”).

Poi dite che calendarizzo troppo la mia vita. Se non lo facessi uscirei di casa ogni sei mesi.

4-Ma non hai neanche una bottiglia di vino a casa!

Parliamone. Se io avessi vino a casa vorrebbe dire che io dò da mangiare a mia figlia, poi favoletta, poi bacino della buona notte, poi torno in cucina, poi metto a posto, poi mi strucco, poi pigiama, poi vedo quella bottiglia di vino. E la apro. E poi? Ma con chi la bevo!?
Sfigata ok, ma triste perché sfigata mai. Aiutatemi. E venite voi con l’alcool. Io al massimo ho del Rum.

5-Non puoi riempirla di medicine, guarda che fanno male alla fine. Dovresti provare l’omeopatia, la naturopatia e la fitoterapia.

Allora. Io ogni giorno mi sveglio alle sette preparo colazioni e cene per la sera, vesto due menti femminili, lavo due corpi uno giovane, l’altro giovanile; porto Nana a scuola, vado a lavoro, torno dal lavoro n1, comincio il n2 e la sera il n3 , colleziono di pomeriggio potenti storie d’amore tra la mia Barbie di turno e Ken, provo ad avere rapporti sociali almeno un quarto d’ora al giorno tramite social network.

Che dovrei fare io?! Ricordarmi anche che mia figlia per far passare la sua tosse grassa/rischio bronchite, deve prendere sciroppi di dubbio gusto ogni 78 minuti per 4 volte al giorno a stomaco vuoto con solo utensili di plastica?!

Ma mi volete a 33 anni con un ulcera galoppante?

6-A volte mio marito/moglie mi stupisce proprio, lo amo da morire.

Allora, qui siete solo stronzi. Ma vi perdonerò ogni volta. Perché se io dentro vorrei scotennarvi e chiedervi in lacrime “come cavolo fate????”, mi limiterò a sorridere e buttare giù tutto in un fiato il vino dentro il mio bicchiere.
Però, magari, quanto amate il vostro compagno o compagna non lo dite proprio davanti a questi reperti umani, fatevi quelle cose che si chiamano cene a quattro e non rompete le scatole a noi.

7-Ma quindi a cena che le cucini?!

Allora tutte cose precotte e amen. Shh! Basta, non voglio ritornare sul discorso. Datemi una che lavori al posto mio allora. Però sappiate che mia figlia non mangia salato per la ridenzione idrica, mangia solo verdure al vapore perché sa che il nutrimento rimane e la frutta prima dei pasti così non gonfia. Tiè.

me tipo storica
me tipo storica

8-Lo sai che sei una nazista con tua figlia, madonna mia che palle!

Allora. Non voglio diventare la solita stronza secchiona. Mi limito solo a dire una cosa ovvia. Un bambino di solito cresce all’interno di un nucleo familiare composto da una voce maschile e una voce femminile. La prima dovrà essere autoritaria, quindi profonda decisa ferma e baritona; la seconda sarà invece delicata, acuta ma non troppo, ondulata. Ecco una mamma single dovrà fare sia la prima che la seconda, senza però diventare totalmente schizofrenica, per cui bisogna prendere tutta quella parte maschile che ogni donna ha e riversarla sul proprio comportamento genitoriale.
Per questo si è all’apparenza severi, in realtà stai solo sostituendo la voce e quindi il padre.

È tutta una questione di decibel. Fidatevi.

9-Tornare a casa alle cinque con un bambino a casa mi sembra un po’ esagerato.

E invece no. È giusto così, almeno per me. Non mi farete mai sentire in colpa, perché lo facevo anche prima e continuerò. Neanche se me lo dite col sorriso o con finta curiosità. E berrò un sacco quando uscirò e il giorno dopo, dormendo 4 ore sarò fresca, perché sono abituata. E comunque uscite voi. Se volete, la prossima volta vi chiamo.

10-E quindi? Quando glielo facciamo un fratellino a Margherita?

Allora ragazzi. Non so più come dirvelo. Non potete fare questa domanda a qualcuno che non ha ancora ricevuto la benedizione dell’arcangelo Gabriele, a meno che non si chiami Maria di Nazareth. Nel senso che ad ogni figlio nato non corrisponde un fratello soprattutto se il genitore di tale figlio è solo. E non potete neanche continuare la frase tipo “eeeeh, ma tanto tu sei giovane e bella troverai sicuramente qualcuno”, perché questi qualcuno mi sa non esistono più, oppure mi sa che se li sono furbamente presi le altre, quelle dall’animo fragile e femmineo, perfette come madri. Per cui evitate di fare gli ottimisti proprio su questo, perché se riguardo gli altri punti posso essere un’ ironica bipolare, questo mi sembra la cosa più seria da evitare.

Lo so. Sono acida. Forse per questo che sono single?!

Cacchio non c’avevo mai pensato…..