Allattamento: 10 miti da sfatare

Per qualche motivo ancora incomprensibile, attorno all’allattamento continuano a girarci un’infinità di luoghi comuni e false credenze. In una sorta di “gioco del telefono” tra varie generazioni, queste idee, ovviamente prive di una base scientifica, possono generane confusioni e dubbi in ogni neo-mamma. Con l’aiuto di tanti esperti, oggi cercheremo di sfatare 10 luoghi comuni più diffusi.

1. Aiuto, non ho abbastanza latte!

Al solo pensiero di non avere abbastanza latte, o che non sia nutriente, una mamma si sente male. Nella maggioranza delle situazioni non è affatto così. Siamo mammiferi e, in genere ogni donna, produce la quantità di latte necessaria per nutrire in modo adeguato il proprio piccolo. Se il bambino non sembra crescere in maniera adeguata, dipende da una serie di errori. Un esempio? Quando si cercano di dare limitazioni e orari alla poppata.

2. C’è chi ha ‘tanto’ latte, e chi no…

Questo”falsa credenza” si collega a quella precedente, sulla presunta scarsità di latte. Secondo questo luogo comune, alcune donne sarebbero ‘piene’ di latte, mentre altre assolutamente no. Ricordate che il seno è una ghiandola, tanto più il bambino chiede, più il seno produce. Se la mamma teme di avere poco latte, potrebbe iniziare a provare ad attaccare il bimbo più spesso, controllando la posizione e la suzione.  Nella stragrande maggioranza dei casi, i problemi di allattamento sono risolvibili con le informazioni corrette e con un aiuto competente.

3. Dopo 6 mesi, il latte è acqua!

Il latte materno è un alimento completo e grazie a madre natura, è perfetto!! Contro ogni credenza popolare, NON perde le sue capacità nutritive durante l’allattamento. Invece è importante sapere che il latte materno varia da poppata a poppata, cambiando durante la crescita del bebè. Naturalmente conserva le proprietà, ma può variare nell’aspetto. Il latte contiene un’alta percentuale acquosa e altre componenti come il lattosio, enzimi, proteine e anticorpi, quindi… non è acqua!

4. Vietatissimi aglio, cipolla, broccoli o spezie…

Quando il bambino “rifiuta” la poppata, secondo molte “nonne” è colpa di qualche cibo cattivo che ha rovinato il sapore del latte. La lista degli alimenti da evitare,  parer loro, è molto lunga. In realtà, già durante la gravidanza, il bimbo sperimenta quello che mangia la mamma attraverso il liquido amniotico. Una dieta variata, bilanciata e stagionale è indicatissima anche durante tutto l’allattamento e abitua il piccolo a sapori “diversi”.

5. Con il cesareo, zero latte!

Vi svelo un segreto… Il modo in cui si partorisce non incide sull’avvio dell’allattamento! Infatti è l’espulsione della placenta che segnala al corpo il momento di iniziare a produrre latte. Le primissime ore,  sono cruciali per un avvio ottimale dell’allattamento.

6. Allattare peggiora la miopia!

La miopia è una malattia degenerativa dell’occhio, l’allattamento non può peggiorare i difetti del bulbo oculare.  Tuttavia, durante la gravidanza, si può verificare una diminuzione temporanea della vista a causa della ritenzione dei liquidi, ma poi tutto torna come prima.

7. Il dolore è “normale”, ci vuole pazienza…

“Se fa male non farci caso, il dolore è normale”.  Un altro mito da sfatare, purtroppo sostenuto anche da medici qualificati, poiché è tra i principali motivi per cui molte donne rinunciano ad allattare. Molto spesso, il dolore che sente la mamma è provocato da posizionamento e suzione scorretti. Solo il primo e secondo giorno di allattamento è accettabile un fastidio, se continua, qualcosa non va.

8. Allattare fa ingrassare!. 

Anche oggi, alla donna che allatta, viene ripetuto: “Mangia per due!”. Se la mamma ingrassa, dipende, nella maggior parte dei casi, da cattive abitudini alimentari o da problemi ormonali.

9. Con lo svezzamento, il latte non serve più!

L’ assunzione di cibi solidi avviene in maniera graduale, attraverso piccoli assaggini. Il bambino ha bisogno di tempo per accettare i “cibi nuovi” e il latte ne è ancora parte integrante. Non è affatto “in più”. Secondo l’Oms, il latte materno dovrebbe essere l’alimento principale, fino al primo compleanno.

10. Lo stress manda via il latte!

La storia che stress, spaventi o imprevisti infelici, possano “mandare via” improvvisamente il latte, è ancora una convinzione largamente condivisa. Quello che accade invece,  è molto diverso… In una situazione di emergenza, un riflesso di sopravvivenza può bloccare temporaneamente la discesa del latte. In questo caso, il bebè si lamenta perché fa più fatica. Rilassatevi, con un po’ di pazienza, grazie alla suzione stessa la produzione di latte riprenderà normalmente.

In ogni caso, se avete un problema o ci sono dei dubbi, è opportuno rivolgersi a una figura specializzata che saprà aiutare la mamma a risolverlo e riprendere serenamente l’allattamento. Condividete!