Bambino Gesù di Roma, separate due gemelle siamesi

E’ accaduto lo scorso 7 ottobre, al Bambino Gesù di Roma. Due gemelle siamesi, unite per il torace e per l’addome, provenienti dall’Algeria, sono state sottoposte ad un intervento per la separazione difficilissimo, durato circa 10 ore. L’ultima volta che si è verificato un caso del genere, è avvenuto negli anni 80, su due maschietti, anche loro uniti come queste due bambine.

Rayenne e Djihene, questi i loro nomi, avevano in comune l’addome, la membrana che riveste il cuore, che all’interno proteggeva entrambi in cuori e il fegato ma con una rete vascolare speculare e distinta, che ne ha quindi permesso la separazione.

Il team medico era composto da 40 persone e guidato da Alessandro Inserra. Durante l’operazione sono state separati costole e fegato mentre lo sterno e il diaframma sono stati ricostruiti. Il tutto è stato possibile grazie a dei modelli e delle stampe 3D, tac e risonanze, sempre tridimensionali. Grazie alle innovazioni, l’intervento è durato la metà, altrimenti ci sarebbero volute anche 20 ore.

Dopo l’operazione, che si è conclusa con successo, le due gemelline sono state portate nel reparto di terapia intensiva e tenute sotto osservazione per molti giorni. Il 24 ottobre sono state portate nel reparto di chirurgia, stanno bene e tra le braccia della loro mamma.

Oggi nel reparto di Neonatologia del Bambino Gesù di Roma, c’è ricoverata un’altra coppia di gemelli siamesi e nella prossima settimana saranno separati anche loro. Un’operazione come questa non si vedeva da oltre 30 anni e grazie alle nuove invenzioni moderne, è risultata più semplice e meno rischiosa rispetto agli anni passati.

Vogliamo complimentarci con il team medico e con il professor Inserra per il grande lavoro di squadra e per l’ottimo risultato ottenuto. Vogliamo, inoltre, dare il nostro imbocca al lupo alle piccole Rayenne e Djihene, per la loro nuova vita!