I primi 40 giorni del bambino a casa dopo il parto

I primi 40 giorni del bambino a casa dopo il parto, ecco cosa vi aspetta

I primi 40 giorni di vita del bambino, sono un periodo di grande cambiamento ed è caratterizzato da una varietà di situazioni, piaceri, emozioni ma anche molte ansie, fondamentali per la vita di madre e bambino. Ciò non significa vivere con paura il lieto evento ma con calma, cercando di incoraggiare il legame magico di mamma e figlio. La cosa più importante, nei primi giorni, è stare attenti al comportamento dei piccoli: la nascita è un evento intenso, la priorità è adattarsi al piccolo e non viceversa. Ulteriori cambiamenti? L’ossigenazione e la nutrizione non avvengono più attraverso il cordone ombelicale e non c’è più la protezione del grembo materno, quindi è necessario che il neonato si adatti alla vita “all’esterno”.

Cosa succede se piange incessantemente?

I neonati piangono per molte ragioni, è il loro modo di esprimersi, piangono per fame, per sonno, se sono sporchi o se hanno qualche doloretto. Un tipico esempio è il “riflesso di Moro” (o di abbraccio) è uno dei riflessi primari del bambino attraverso il quale il neonato reagisce di soprassalto, con l’apertura delle braccia, a stimoli improvvisi come un rumore o quando viene poggiato bruscamente in posizione supina. Questo è di intensità variabile, diverso da bambino a bambino. La soluzione al pianto incessante è il contatto con la mamma oppure la suzione del latte materno o semplicemente il ciuccio.

L’allattamento:

Il latte materno è l’alimento migliore per il bambino per i suoi principi attivi adatti alle esigenze nutrizionali del bebè, non ci sono limiti per ciò che riguarda la quantità. L’allattamento al seno rende il bambino più tranquillo, meno irritabile e dorme senza troppi fastidi durante la notte, ovviamente esistono le eccezioni alla regola! Allattare quindi è un dono bellissimo da fare al proprio bambino e un gesto assolutamente naturale. E’ importante: insegnargli ad attaccarsi bene, assecondare le sue richieste e adottare posizioni confortevoli.

La cura del cordone ombelicale:

l bambino viene dimesso con un residuo di cordone  che sporge di qualche centimetro dall’ombelico; il moncone è destinato a staccarsi spontaneamente in circa 8-15 giorni: nel frattempo richiede qualche attenzione. Due o tre volte al giorno, magari durante il cambio del pannolino, va pulito con una garza sterile inumidita con alcol da medicazione. Successivamente, il moncone va fasciato (senza stringere troppo) con un’altra garzina sterile asciutta, fermare con una retina ombelicale. Potete fare il bagnetto al bebè anche nel periodo in cui il moncone è ancora attaccato , contrariamente a quello che si pensava un tempo. Dopo il bagnetto asciugate con estrema cura e leggerezza, aiutandovi con una spugna morbida.

Facciamo il bagnetto:

Il bagnetto può essere fatto tutti i giorni se il bambino si rilassa, ma è sufficiente anche due o tre volte a settimana. Le regole: acqua tiepida ( 32°-35° C), agite velocemente per non farlo raffreddare, immergetelo in poca acqua tenendolo semi-sdraiato, tenetelo fermo con la mano sinistra mentre lo lavate con la destra. Per sciacquare la testina potete utilizzare una brocca precedentemente riempita d’acqua.

I traguardi dei primi 40 giorni:

Il neonato dovrebbe svegliarsi almeno sei volte nell’arco di 24 ore per la poppata, se non accade e il bambino vi sembra eccessivamente tranquillo o poco reattivo contattate il medico. Il piccolino potrebbe, entro i 40 giorni, smettere di piangere appena vi vede nella sua direzione per raggiungerlo, mentre gli parlate a voce alta.

Non è eccezionale? A voi è successo esattamente questo? Raccontateci i vostri primi 40 giorni da mamma! Condividete!!!