Perché i bambini quando piangono restano senza fiato

Quando il bambino piange in maniera forsennata, magari per un capriccio, e trattiene il respiro, fino a diventare cianotico, si chiama “spasmo affettivo” o “laringospasmo”. La mamma si preoccupa, molte volte non sa cosa fare… a questo proposito oggi vi forniamo qualche indicazione proprio su cosa fare quando i bambini piangono e rimangono senza fiato.

  • Non assecondare il capriccio. Molte mamme, pur di tenerlo buono, tendono a dargliele tutte vinte, compreso il capriccio. E’ vero pur di evitare una crisi, magari in pubblico, tendiamo a placare i bambini in questo modo. Ma in verità, non essendo una patologia, ma un comportamento comune dei piccoli fino ai 3 anni, si deve cercare di farlo calmare tranquillamente.

  • Se il bambino resta senza fiato dopo il pianto per un malessere, si rischia una crisi convulsiva, poiché il bebè è restato a lungo in apnea. In questi casi, è meglio andare al pronto soccorso.
  • Se il bambino a restare senza fiato non è più un neonato, gli si può soffiare leggermente e delicatamente sugli occhietti.

Ovviamente, prima di prendere provvedimenti o ricorrere a soluzioni, è opportuno capire cosa ha generato la crisi di pianto e cosa ha portato il bambino a rimanere senza fiato. A questo punto, potete selezionare il metodo di intervento esatto.

In quale dei tre punti precedenti vi ritrovate? Crediamo che la maggiorana si identifichi nel primo… forse è sbagliato assecondarli, forse no, l’importante è capire il perché delle lacrime. Ricordiamoci, dopotutto,  che il pianto è l’unico mezzo di comunicazione dei nostri figli! Condividete mammine!