La moda nell’era di Instagram

Quanto guadagnano effettivamente gli influencer per pubblicizzare i brand? Ecco tutta la verità!

 

I social media sono stati una rivoluzione, sembra ormai banale dirlo, soprattutto per chi, da nativo digitale, ci è nato e cresciuto. Possono ormai essere considerati parte integrante della nostra vita, una vita un po’ meno privata da quando con un click tutti possono sapere tutto di noi.
Il cambiamento è stato effettivo e immediato anche nel mondo della moda, dove avere un profilo su determinati social network è diventato indispensabile per un’operazione di comunicazione efficace. Un esempio lampante è sicuramente Instagram, il cui cofondatore Kevin Systrom non a caso si è aggiudicato un CFDA Award (stiamo parlando di quello che viene considerato il vero e proprio Oscar della moda).

instagram

Instagram

E’ abbastanza facile capire il forte impatto della presenza sul social fotografico di personalità come Chiara Ferragni (quasi 4 milioni di follower) o altre fashion blogger, YouTuber, modelle e influencer come Kim Kardashian i cui scatti sono considerati da alcuni una vera e propria bibbia dello stile.

Ci è voluto poco tempo affinché grandi marchi, dunque, capissero che quella poteva essere la linea diretta con i consumatori, con gli amanti della moda che possono entrare virtualmente nei backstage, vedere in anteprima le collezioni e seguire i testimonial delle campagne. Ma non solo: il processo di accorciamento delle distanze è affiancato anche da un altro uso di Instagram, quello di mezzo per influenzare e raccogliere potenziali clienti attraverso l’engagement di blogger, influencer e personalità forti sul web (non necessariamente appartenenti al mondo della moda) in modo da dare l’impressione di instaurare un rapporto confidenziale che possa effettivamente creare un senso di “affetto” nei confronti di una maison.

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Chiara Ferragni

Si tratta di un do ut des ovviamente, perché il tutto va anche a (estremo) favore dello stuolo di blogger ormai a disposizione del settore: vedendo tutti loro postare continuamente foto di outfit che pubblicizzano prodotti e che non mancano di menzionare brand e case di moda, viene piuttosto spontaneo chiedersi “ma quale sarà il vero guadagno derivante da questo tipo di engagement?”.
Attenzione: Se non volete disperarvi e arrivare sull’orlo di una crisi di nervi pensando alla vostra vita e alla vostra occupazione attuali, vi consiglio di non continuare a leggere.

Molto spesso tutti i meccanismi di questo lavoro (perché, sì, ormai può considerarsi un lavoro) possono risultare inconsistenti se non addirittura essere oscurati. Ma un articolo recente di Harper’s Bazaar US ha rivelato quanto si può effettivamente guadagnare sponsorizzando prodotti e marchi su Instagram: con quasi un milione di follower, la blogger ventiduenne Danielle Bernstein di We Wore What, intervistata dalla rivista, arriva a chiedere cifre che oscillano tra i 5,000 e i 15,000 dollari per la pubblicazione di un contenuto sponsorizzato (vale a dire di una foto).

Danielle Bernstein

A seconda del successo della propria pagina, infatti, le cifre possono cambiare fino ad arrivare anche a 100,000 dollari, il che è davvero sorprendente visto che si parla per lo più di scatti “di vita quotidiana” dei blogger che si fotografano mentre fanno qualcosa: un esempio? La stessa Bernstein ha rivelato che, nel periodo in cui ha collaborato con il programma televisivo di moda Project Runaway, la clausola nel suo contratto era quella di prevedere un certo numero di scatti di lei seduta sul suo divano di casa dove affermava (e non è detto fosse vero…) di seguire la puntata dello show.

L’obiettivo delle agenzie che lavorano con questi influencer, quindi, è quello di riuscire a creare dei momenti e non delle foto troppo “finte” e da editoriale, grazie a persone che, sì, sono “celebri” e seguite, ma che dovrebbero essere più vicine al pubblico. Tuttavia, a pensarci bene, il loro contenuto è il più delle volte nient’altro che il risultato di un progetto costruito a tavolino.
Quanto dobbiamo fidarci allora di ciò che vediamo in questi scatti? La questione se siano spontanei o meno resta e ci rimbomberà in testa ogni volta che scorreremo il nostro feed Instagram.