Vittoria Ceretti e le baby top-model

Quando la moda scavalca l'adolescenza

 

Quand’è che una giovane modella è troppo giovane per sfilare? C’è un limite di età per fare questo lavoro? Se le modelle, dopo aver raggiunto gli “enta”, si avvicinano alla fine della loro carriera, le ragazzine che scoccata la pubertà vorrebbero intraprendere questo lavoro dovrebbero essere fermate?

Il mondo della moda non è di certo un posto per bambini, direbbe qualcuno. Eppure di casi di “baby-top model” ce ne sono tanti sia oltreoceano che nel nostro paese, anche se non sempre facili. La piccola star statunitense Gerren Taylor (classe 1990) ha debuttato in una sfilata di Alexander McQueen a soli 12 anni con la richiesta, da parte del suo agente, di non sorridere, perché si sarebbero notati i suoi denti da bambina, e anzi di camminare a testa alta, in modo da non permettere agli astanti di sapere che età avesse. Gerren Taylor è stata una stella cadente, perché a 15 anni ha cominciato a non ricevere più proposte di lavoro, sebbene fosse stata definita “la nuova Naomi Campbell”.

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Gerren Taylor

E’ recente la polemica sulla baby top model di soli 9 anni, la russa Kristina Pimenova, il cui successo nasce grazie alla madre, modella “in pensione”, che l’ha portata con sé agli shooting, facendole guadagnare l’etichetta da “futura top model” fin da piccola. Certo, è un po’ difficile pensare che a nove anni si possa aver deciso già il proprio futuro, no?

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Kristina Pimenova

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Kristina Pimenova in uno shooting fotografico

Attualmente un’altra modella è sulla cresta dell’onda, ma stavolta è italiana e la sua storia non è poi così male: si tratta di Vittoria Ceretti ed è stata definita “la prossima Gisele” a soli 16 anni. E’ stata testimonial e ha sfilato per grandi marchi quali Dolce & Gabbana (la vediamo anche nella loro campagna A/I 2015), J Mendel, Giorgio Armani, Emporio Armani, oltre a essere comparsa sulle maggiori riviste di moda del mondo. Lei ha solo 16 anni e ha cominciato a fare la modella “per scherzo”, ha dichiarato in un’intervista a Vogue.it, con un’iscrizione nemmeno tanto convinta a un concorso indetto da Elite Milano nel 2012 (agenzia della quale ora fa parte).

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Vittoria Ceretti

Da allora è stata una strada verso il successo che l’ha trasformata in una delle più richieste giovani top model del mondo: ma cosa ne è stato della sua adolescenza? Sicuramente avere un lavoro del genere non permette di seguire le proprie passioni e gli hobby di una normale teenager, anzi, la vita subisce una rivoluzione immensa fatta di duro lavoro, viaggi e cura della propria immagine. Ma se “non è oro tutto ciò che luccica”, non è glamour tutto il mondo della moda e, come nel caso di alcuni bambini prodigio del cinema (qualcuno ha detto gemelle Olsen o Lindsay Lohan?), il successo potrebbe non essere sempre del tutto remunerativo.

Vittoria Ceretti per Dolce&Gabbana

Vittoria Ceretti per Dolce&Gabbana

Probabilmente è per questo che la Ceretti ha pronto un piano B da attuare nel caso in cui la sua carriera da modella non dovesse decollare ancora: portare a termine gli studi di psicologia, disciplina che l’ha sempre affascinata. Sempre avere un piano B nella vita, anche se sei una top model mondiale.