7 days in Havana

Un viaggio fin dentro la realtà di Cuba; un film che riesce a raccontare le tante anime di una città incredibile. Da vedere

Una scena del Film
Una scena del Film

7 registi, 7 episodi, 7 giorni all’Havana, per raccontare la realtà cubana nel modo più fedele possibile.
Conoscendo abbastanza bene Cuba e l’Havana, avendola vissuta dall’esterno come turista ma allo stesso tempo dall’interno vivendo nelle case di persone amiche, ritrovandomi nella loro quotidianità, posso dire che sono riusciti molto bene nell’intento di mostrare un’Havana vera e genuina.
“7 Days in Havana” è un viaggio di una settimana alla scoperta di Cuba che riesce a toccare molti di quelli che sono gli aspetti caratterizzanti della sua capitale.
Non tutti gli episodi mi sono piaciuti allo stesso modo, ho trovato alcuni molto divertenti, altri carini e piacevoli, altri ancora che forse non si inserivano perfettamente nel contesto; ho trovato il film senza dubbio piacevole e godibile e penso che meriti di essere visto.
Per chi è stato a Cuba come me e ha voglia di fare un viaggio nel tempo, tra i colori della città, i suoni e le melodie tipicamente cubane, quelle dinamiche quotidiane per noi assurde ma cosi divertenti, tra i sentimenti forti e contrastanti di chi ancora non sa se vuole davvero fuggire dall’isola o no, allora deve andare al cinema a vederlo.
Ma lo consiglio anche a chi a Cuba non c’è mai stato e vuole assaporare da punti di vista differenti quest’isola sempre avvolta da atmosfere mitiche e quasi surreali.

Una scena del Film
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Una scena del Film
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Tra i 7 episodi quello che più mi ha divertito è stato “Diary of beginner” che racconta il viaggio di un palestinese per la prima volta all’Havana in attesa di essere ricevuto all’ambasciata. Narra perfettamente i tempi lunghi, anzi lunghissimi, che spesso si incontrano a Cuba soprattutto quando hai bisogno di risolvere problemi burocratici.
Con tempi perfetti e un’ironia incredibile questo episodio vi porterà esattamente all’Havana cosi com’è.
Un altro che mi è piaciuto molto e che ho trovato assolutamente fedele alla realtà è stato “Dulce Amargo”. Racconta l’impegnativa giornata di una psicologa che prepara dolci per guadagnare qualcosa in più alle prese con un ordine molto consistente. Il fare più lavori, spesso completamente diversi tra loro o addirittura distanti da quelle che sono le proprie competenze, è una cosa molto ricorrente a Cuba. Ma quello che rende questo episodio molto vicino alla realtà sono tutte quelle piccole situazioni che si creano durante la giornata. La luce che salta, la meringa che le si smonta e la necessità di trovare una quantità consistente di uova all’Havana in pieno pomeriggio; la farina aggiuntiva rimediata a costo zero con un sotterfugio o il marito che si ferma in un bar per farsi riempire la bottiglia di “dos pesos de medicina”.
Tutti gli episodi sono pieni di questi piccoli dettagli di vita quotidiana e di realtà cubana che fanno di questo film un vero e proprio spaccato de l’Havana nel 2011, anno in cui anche io ero presente a Cuba.
Non poteva mancare poi la messa in scena di una di quelle situazioni che moltissimi cubani si tovano ad affrontare nella loro vita: la difficile scelta se fuggire dall’isola per trovare un posto migliore dove vivere o no.
E devo dire che viene narrato molto bene, sia nelle emozioni che nelle “modalità”

Una scena del Film
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Una scena del Film
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Ed infine quello che meno mi ha entusiasmato è stato “El ritual”.
Seppur molto vero, il rituale di santeria – religione molto diffusa a Cuba – per esorcizzare una ragazza ritenuta omossesuale, ho trovato l’episodio un po’ cupo e troppo focalizzato solo sul rituale, che poco si “amalgama” con gli altri 6.

I ragazzi seduti al Malecon che pescano, la catena di montaggio e il rimediare da amici di amici strumenti e vernici per ristrutturare una casa, le macchine degli anni 50 spesso rimaste senza “gasolina”, jam session musicali meravigliose improvvisate nei retro di un bar; tutti elementi tipici, veri, quotidiani, reali de l’Havana.
Questo film riesce a raccontare le tante anime di questa città incredibile.
Sono sincera, mentre vedevo il film provavo nostalgia di quel paese, mi ha fatto venire la voglia di tornarci ancora una volta. E anche adesso, mentre scrivo e rivedo nella mia mente episodi del film e ricordi dei miei viaggi, mi vien voglia di svegliare Marcello e dire “torniamo all’Havana?”.

Una scena del Film
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Il trailer in italiano