KT Tunstall ed Invisbile Empire: recensione album e concerto a Londra

Voce, chitarra ed una pedaliera per effetti ritmici: vi racconto la serata magica del live della cantautrice scozzese

cover di Invisbile Empire - Crescent Moon - KT Tunstall
cover di Invisbile Empire – Crescent Moon – KT Tunstall

Invisible Empire – Crescent Moon di KT Tunstall è un album bellissimo. È uscito a giugno, campeggia in streaming su Spotify sul mio blog da mesi per cui vi chiederete quale tempismo malato di redattrice me ne fa parlare solo ora. Ascoltarlo è una prima impressione, sentirlo suonare live, chitarra e voce (occasionalmente piano) con il solo supporto di una pedal board nel Theatre Royal di Londra è un’esperienza diversa, magica, che vi racconto oggi con la nostalgia delle cose belle finite che vuoi condividere con più persone possibili.

I biglietti del concerto al Royal Theatre, Londra
I biglietti del concerto al Royal Theatre, Londra

In un teatro affollatissimo del West End londinese Kt apre il concerto scherzando con il pubblico “Allora, chi vuole sentire un album dedicato alla morte?”. Ironia e tragedia, due delle maschere più antiche, per restare nel contesto teatrale in cui ci troviamo, accompagneranno tutta la serata, dedicata all’album Invisbile Empire – Crescent Moon composto dopo un anno molto difficile per la cantautrice scozzese, la scomparsa del padre ed il divorzio dal marito e compagno di lavoro Luke. Se negli album precedenti avevamo apprezzato la vena pop di Kt Tunstall (penso a singoli di successo come Suddenly I see o Big black horse and a cherry tree) con Invisbile Empire – Crescent Moon cade ogni estroversione tipica del pop per cedere il passo ad un album dolcissimo fatto di intimismo, introspezione e riflessioni personali.

KT Tunstall - foto promo Invisible Empire via KT Tunstall.com
KT Tunstall – foto promo Invisible Empire via KT Tunstall.com

È proprio il singolo Invisible Empire ad aprire il concerto, durante cui KT ringrazierà più volte il pubblico per essere venuto, in una fredda domenica di novembre invece di restare a casa sul divano e plaid come avrebbe fatto, ammette candidamente, lei stessa. Il Theatre Royal ospita in questo periodo il musical Charlie and the Chocolate Factory e KT non mancherà di ricordarlo con goliardia durante la serata, strimpellando al piano la parodia degli Oompa Loompa (Oompa Loompa, Du ba di duù, I will be playing next song for you! – Oompa Loompa, Du ba di duù, suonerò la prossima canzone per voi).
La toccante Made of glass, la “blueseggiante” Feel it all fanno proseguire la serata, passando da Chimes che nell’originale vede la partecipazione di Howe Gelb ( tra gli altri Giant Sand, Calexico…). La cosa che mi diverte di più è come KT Tunstall riesca a creare basi ritmiche complete che sostengono la canzone con colpi di tamburello, o percussioni sulla cassa della chitarra o ancora con il battito di mani che registra e manda in loop grazie a una pedaliera, che poi scopro essere una Akai E2 Headrush, da KT ribattezzata affettuosamente “Wee bastard” quando da qualche problema.

KT Tunstall - foto promo via Indiemusic.wordpress.com
KT Tunstall – foto promo via Indiemusic.wordpress.com

Una voce portentosa, sicura, limpida, senza cedimenti o indecisioni. Un accento inglese appena velato da inflessioni scozzesi, KT racconta dell’emozione di suonare a Londra, di come venire dalla provincia scozzese abbia anche risvolti divertenti, come ai tempi dell’uscita di Bravehart, film epico sull’eroe scozzese, nell’unico cinema della cittadina St. Andrews all’introduzione dello spot “Mel Gibson is…” sottintendendo “Bravehart”, dal buio della sala partì un’osservazione tanto verace quanto pertinente “f*****g Australian!” (maledettamente Australiano!). Il grado di coinvolgimento ed interazione con il pubblico è fortissimo, Kt Tunstall è sul palco del Theatre Royal con l’atteggiamento di chi viene dalla gavetta e se non fosse per la grandezza del teatro, il soffitto con i vetri intarsiati ed i grandi lampadari in stile Vittoriano penseresti di vederla in un pub, uno dei tanti che fanno la serata live music, a un passo da te, sia come spazio che come empatia.

Un frame dal video di Invisible Empire - foto KTTunstall.com
Un frame dal video di Invisible Empire – foto KTTunstall.com

Oltre a brani da Invisbile Empire – Crescent Moon in scaletta c’è spazio anche per album precedenti come l’EP The Scarlett Tulip da cui esegue l’emozionante Hidden Heart (pensata come se fosse un albero a parlare) o i vecchi successi dell’album di esordio Eye to the Telescope: Big Black Horse and a Cherry Tree e Suddenly I see, brano quest’ultimo che esegue in chiusura, dove di fatto – anche se non potrebbe – invita il pubblico ad alzarsi per ballare ( n.d.r. “tanto tra poco vi alzereste comunque…”).
E ci alziamo, tutti, dalla platea all’ultimo ordine di palchi ed ancora più su fino alla balconata, a battere le mani, assieme al loop della wee bastard.
Grazie KT, è stato davvero molto meglio che restare sul divano.