Medianeras, l’amore ai tempi di Internet!

Due ragazzi e le loro vite alienate, vissute sul web, senza alcun riscontro/incontro con la vita vera: è la nostra triste realtà?

Medianeras
Medianeras

È possibile che due persone che vivono in case adiacenti non si accorgano minimamente della presenza l’uno dell’altra?
Assolutamente sì, basta ridursi a vivere una vita virtuale confondendola con quella reale. 
Di fatto, con questa sua opera prima, l’esordiente Gustavo Taretto vuole cogliere proprio le contraddizioni del mondo contemporaneo e lo fa in modo fortemente ironico e originale.
Medianeras, in sala mercoledì 22 agosto, è una storia che parla di alienazione, di disagio e della disperata solitudine che interessa migliaia di persone, soprattutto in città popolose come la Buenos Aires del film.

C’è una voce fuori campo, quella dei protagonisti Martin e Mariana, che serve a presentarci le manie e le depressioni di cui sono affetti.
Entrambi sono accomunati da mille fobie, che spesso rasentano il ridicolo e provocano una risata di compassione nello spettatore.

La trama

Martin in Medianeras
Martin in Medianeras

Martin è un web designer, Internet gli ha cambiato la vita, rubandogliela letteralmente, poiché il ragazzo resta davanti al computer 24 ore al giorno dove crea i suoi siti, gioca ai videogames, ordina il cibo, fa sesso virtualmente, compra oggetti per la casa, tutto, fa assolutamente tutto dal pc.
Martin non esce quasi mai, ma in realtà muore dalla voglia di vivere davvero, ci prova, ma tutte le volte gli va male e finisce per tornare indietro e rinchiudersi nel suo claustrofobico monolocale.
Mariana invece è un architetto, ma non ha mai progettato nulla, per vivere alleste vetrine, ma senza trarre alcuna soddisfazione dall’aspetto artistico del suo lavoro e finisce per sentirsi fredda e vuota come i manichini che veste.
La loro vita è continuamente paragonata alla cultura dell’inquilino, che a Buenos Aires va per la maggiore, una vita la loro totalmente vittima di un mondo dove ogni individuo è sempre connesso e, paradossalmente, sempre solo.
In quanto l’irregolarità etica ed estetica delle costruzioni viene praticata senza alcun piano predefinito, i due si ritrovano a pensare che una finestra (abusiva, ovviamente) sulla parete dell’edificio chiamata medianeras, (quella, per intenderci, che non è la posteriore né la principale, ma la parete cieca che lascia intravedere il vero decadimento nascosto in cui versano le costruzioni), possa portare loro quel fantomatico raggio di luce di cui hanno tremendamente bisogno.

Mariana in Medianeras
Mariana in Medianeras

In realtà Martin e Mariana si incrociano continuamente, vivendo in contemporanea incontri fortuiti e imbarazzanti, ma non si incontrano mai davvero. Ascoltano la stessa musica, piangono davanti ai classici di Woody Allen, soffrono degli stessi disturbi depressivi.
Il bello dei due personaggi è la consapevolezza della necessità di uscire dall’atmosfera claustrofobica che li soffoca, la ricerca, finora sempre deludente, di questa via d’uscita, trova il suo sbocco in un finale romantico e liberatorio.

Innamorarsi su Internet? Nooo…

Taretto racconta l’amore ai nostri giorni senza giudicare, ma con uno sguardo che mostra qualcosa in più rispetto alla banalità delle apparenze.
Io credo che una pellicola del genere non andrebbe distribuita in piene vacanze estive, quante persone vuoi che ci siano il 22 di agosto in città?
Possibile che quando finalmente si produce qualcosa di intelligente e geniale si pensi di farlo passare inosservato?

Una scena di Medianeras
Una scena di Medianeras

La triste verità è che le nostre vite sono sempre più alienate, io lavoro sul web, traggo tutti i benefici del fenomeno e mi adeguo come tutti al suo utilizzo, ma nascondersi dietro ad un pc o ad un profilo virtuale non è sempre più la scelta migliore per intraprendere relazioni interpersonali.
Totale perdita di spontaneità e di rapporto con la realtà. I tempi si accorciano, le parole, i silenzi, i pensieri, gli sguardi perdono tutta la loro magia per dare spazio a brevi e fugaci chat, dove regnano le parole contratte e faccine deficienti.
Speriamo di non esagerare, di non perdere di vista l’importanza della concretezza, insomma lavoriamo, giochiamo, compriamo, manteniamo il contatto con persone lontane, teniamoci informati su Internet, ma per innamorarci spegniamo il pc e usciamo in strada, l’amore è davvero una finestra “medianeras”.