Selvaggia Lucarelli: “Chi twitta su ‎#Amici14‬ è gay!”

Il post della giornalista ha suscitato non poche critiche sui social

 

Sabato scorso, Selvaggia Lucarelli ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook, durante il serale di Amici, sottolineando la “mancanza di virilità” di tutti quegli uomini che perdono il loro tempo a twittare o postare pensieri sul programma televisivo di Maria De Filippi.
Queste le parole della giornalista:

“Tutti ‘sti uomini che postano e twittano su Amici sono veramente la morte civile dell’eterosessualità. ‪#‎Amici14‬

Da qui sono partite le critiche di molti personaggi, anche pubblici, che in un modo o nell’altro si sono sentiti chiamare in causa dall’offesa gratuita della blogger.
Uno tra questi, Fran Altomare, che fa della satira il suo pane quotidiano.
Ecco cosa scrive:

Ieri Selvaggia Lucarelli ha deciso che chi twitta su ‪#‎Amici14‬ è gay.
Lo ha sancito in un tweet trasmesso a reti unificate, al quale è seguita una mia risposta abbastanza infastidita ma comunque ironica.
Essendo io tra i twittatori incalliti su Amici, ho preso il tweet della Lucarelli non tanto come un attacco personale ma per quello che esattamente è: un’offesa generica, non necessaria, non istigata né tantomeno coerente. Non perché sentirsi dare del gay sia un’offesa, ma perché è offensivo pretendere di collegare aspetti complessi come la sessualità a comportamenti di qualsiasi genere. Soprattutto in una nazione omofobia e sessista, nella quale lei ha dato elegantemente il suo contributo.
Perché se ti chiamano puttana, hai il sacrosanto diritto di sentirti offesa. Indipendentemente dalle tue attitudini. Perché è sessista, perché è come se ti mettessero le mani in faccia sancendo il tuo essere implicitamente inferiore in base ad attitudini naturali e non rilevanti in base al contesto: esattamente come l’equazione Lucarelli Guardi Amici + Twitti Amici = Sei la morte dell’eterosessualità.
Come se essere la “morte dell’eterosessualità” e quindi “la vita dell’omosessualità” sia motivo di fastidio. Un problema. O, meglio, un disonore.

Arriverà presto la chiamata in radio della Lucarelli? Noi ce l’aspettiamo…