Top 10 canzoni che non avresti mai pensato fossero cover

Successi che hanno avuto una seconda chance

Il successo di un canzone è un’alchimia strana e irripetibile. Ci sono brani musicali che diventano hit dalla prima messa in onda, altri che passano in sordina e magari pubblicati da altri artisti conoscono una nuova giovinezza e un successo inaspettato.

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Natalie Imbruglia

Oggi diamo un ascolto proprio a queste “seconde occasioni”, cover di canzoni semi sconosciute che diventano grandi successi e pietre miliari della discografia dell’artista che ha apportato nuova linfa. Perché la musica è di chi la sa suonare.

10. Nothing compares to you – Sinead O’Connor (1990)

Versione originale di: The Family

È diventato un inno generazionale degli anni ’90 nella versione di Sinead O’Connor, anche se in origine fu inciso dai The Family (progetto parallelo di Prince) e mai pubblicato come singolo. Lo stesso Prince ne fece anche una versione come solista, nonostante tutto, Sinead über alles. 

9. Me and Bobby McGee – Janis Joplin (1971)

Versione originale di: Roger Miller (1969)

Uno dei pezzi più conosciuti della grande artista rock-blues scomparsa troppo presto all’età di 27 anni. Me and Bobby McGee di Janis Joplin è completamente stravolta rispetto alla versione country tradizionale grazie al controtempo di Janis, diventando uno dei successi del l’hippy blues lisergico.

8. Dazed and Confused – Led Zeppelin (1969)

Versione originale di: Jack Holmes (1967)

Chi l’avrebbe mai detto che un pezzo iconico nella discografia dei Led Zeppelin non fosse una loro canzone originale? Se è vero che tanto si sono ispirati alle canzoni blues degli anni 40 e 50, prendendo in prestito e rielaborandoli in versione hard rock, il country folk originale di Dazed and Confused viene messo da parte per una sconvolgente suite hard rock.

7. I love Rock’n’Roll – Joan Jett & The Blackhearts (1982)

 

Versione originale di: The Arrows (1975)

Chi almeno una volta non ha cantato con il braccio a tempo in modalità tamarro di periferia I love Rock’n’roll? Se non vi è mai capitato avete perso qualcosa, se poi conoscete solo la versione fatta da Britney Spears avete mancato un paio di passaggi fondamentali. Ascoltate la versione rock-tamarroide di Joan Jett & The Blackhearts con la voce roca della cantante ex Runaways e ditemi se non la preferite all’originale, più moscia e meno ritmata degli Arrows.

6.  Superstition – Steve Wonder (1972)

Versione originale di: Jeff Beck (1972)

Questo è un caso curioso di inversione tra pezzo originale e cover: Superstition fu scritta da Steve Wonder, ma incisa per la prima volta da Jeff Beck. Venne poi registrata da Steve Wonder, aggiungendo tonnellate di groove e soul alla versione originale

5. Torn – Natalie Imbruglia (1997)

Versione originale di: Ednaswap (1995)

Qui ci siamo cascati tutti, chi pensava che l’esordiente Natalie Imbruglia che si era imposta all’attenzione del mondo con quel singolo così accattivante in realtà avesse riadattato in chiave pop un pezzo di un gruppo rock californiano Ednswap, uscito appena due anni prima? Eppure, il mondo conosce Torn e il suo video dal design Ikea grazie a Natalie Imbruglia.

4. Police on my back – The Clash

4. I fought the law – The Clash

Un pari-merito per i Clash che devono due dei loro più grandi successi ai brani originali di altri gruppi. Police on my back è in realtà un pezzo degli Equals, il gruppo rock-reggae con cui esordì Eddie Grant e I fought the law è una canzone composta da Sonny Curtis e incisa per la prima volta dai Crickets nel 1959. I Clash ne hanno fatto due versioni completamente stravolte, aggiungendo tutta l’urgenza e spigolosità del loro punk militante.

3. I will always love you – Whitney Houston (1992)

Versione originale di: Dolly Parton (1974)

Qui passiamo da un classico del country tradizionale a una ballad pop romantica che ha conquistato il mondo, complice il film The Bodyguard di cui era il tema principale della colonna sonora.

2. Tainted Love – Soft Cell (1981)

Versione originale di: Gloria Jones (1965)

In tempi recenti Tainted Love è stata registrata anche da Marylin Manson ma la versione pop synth dei Soft Cell resta la più riuscita, lontana dalla pop soul originale di Gloria Jones.

Girls just wanna have fun – Cindy Lauper (1983)

Versione originale di: Robert Hazard (1973)

Ecco un inno generazionale del pop anni ’80 portato al successo da Cindy Lauper nell’album She’s so unusual. Difficile pensare che quel brano, così nello stile dell'”insolita” cantante pop, fosse stato scritto da Robert Hazard nel 1973 e inciso in una versione decisamente più lugubre. Forse non lo sapeva, ma Girls just wanna have fun aveva già la firma di Cindy Lauper.