Aiuto! Mi tradisce… con i videogames

Il vostro ragazzo rimanda le serate romantiche per i videogiochi? Vostro figlio non vi ascolta? Leggete per sapere con che tipologia di videogiocatore avete a che fare e capirete da che lato prenderlo!

Prima o poi capita a tutte di essere tradite perché, che si tratti del nostro compagno, di nostro figlio o fratello, tutte noi abbiamo dovuto passare questo momento: essere bidonate per un videogioco.
Immaginate la scena: tornate a casa e lo beccate in flagrante davanti alla tv appena spenta e alla domanda “Perché non sei sceso a buttare la pattumiera?… Stavi mica giocando?”, lui vi risponderà scuotendo la testa con la stessa espressione colpevole che aveva quando gli avete chiesto se sapeva chi fosse Sasha Grey.

Da cosa dipende questo? Beh, prima di tutto entrate nell’ordine di idee che il videogioco dà assuefazione, è un dato di fatto, e che come passione si porta via importanti somme di tempo e denaro (più è praticato a livello estremo più la percentuale sale): quindi quando si fa un investimento bisogna farlo fruttare. Questa però è la base dell’equazione a cui bisogna aggiungere una variabile rappresentata dalla tipologia di videogiocatore: se osservate il nerd nel suo habitat (con discrezione, un po’ di nascosto… è come fare bird watching) dai suoi comportamenti potrete capire con che tipologia avete a che fare. Negli anni, dopo attenti studi, ne ho individuate sostanzialmente quattro.

Il casual da device

Non siamo le uniche ad usare la parola casual nel nostro lessico. Nel mondo dei videogiochi questa parola indica quella categoria di giochi poco impegnativi ma sempre stuccanti, e non fate finta di non sapere di cosa sto parlando perché questo è un campo che interessa principalmente le femminucce (alzino la mano quelle che hanno almeno Candy Crush o Ruzzle sul cellulare); così, con l’evolversi della tecnologia, siamo passati dal Solitario di Windows ad Angry Birds. Il casual gamer è quello più innocuo ma non sottovalutatelo: è quello che, mentre gli parlate delle nuove tende o delle possibili mete per le vacanze estive, sta pensando che il suo migliore amico ieri ha fatto uno score allucinante a Temple Run. Non è un vero e proprio appassionato di videogiochi, magari non possiede nemmeno una console, ma ha app sparse su tutti i tablet e smartphone che possiede: fastidioso, forse un po’ maleducato (visto che non sempre ti considera quando parli) ma è recuperabile e la riabilitazione non è poi così lunga.

"Cosa stai facendo? Leggo le mail cara" (puzzlescript on Flickr)
“Cosa stai facendo? Leggo le mail cara” (puzzlescript on Flickr)

Il mainstream

Il giocatore mainstream (dall’inglese “convenzionale”, “comune”) e quel videogiocatore che pensa di essere un hardcore gamer (vedi sotto) ma in realtà si ferma solo all’acquisto di giochi super famosi, su cui però, bisogna dargliene atto, è ben ferrato. È come quando incontrate la tipica ragazza che si autodefinisce fashion victim, vestita dalla testa ai piedi Dolce & Gabbana che però ti guarda stranita quando le parli di Balenciaga o peggio ancora di Dilek Hanif. Nel suo questo videogiocatore non è difficile da gestire, non ci sono speranze di riconversione ma almeno avrete la certezza che sfogherà la rabbia durante una partita online a Call of Duty e non litigando con sua suocera.

Il nuovo significato di "portare fuori il cane"

Il nuovo significato di “portare fuori il cane”

Il giocatore sportivo da branco

Questa categoria è la più fastidiosa con cui aver a che fare, e ve ne parlo per esperienza Fanciulle, perché al videogioco si aggiunge lo sport, ma non uno sport qualsiasi: IL CALCIO (o, se siete fortunate, la simulazione di guida). E parlando di sport è normale che questo tipo di gamer senta l’impellente bisogno fisiologico di raggrupparsi con dei suoi simili per tornei e partite tra maschi di Pro Evolution Soccer (il famoso PES cantato dai Club Dogo e Palmas quest’estate) o FIFA, a seconda della tribù di appartenenza. Otto volte su dieci questo uomo nasconde, più o meno bene, un’anima truzza, più sullo zarro se si parla di gente nata dopo gli anni novanta o decisamente paninaro da bomber e booster se parliamo di anni ottanta. L’unico modo per convivere con questo gamer è lasciargli la sua serata libera con gli amici, almeno sarete confortate dal fatto che sapete dove si trova e cosa sta facendo, e comunque quando lui non c’è potrete sempre invitare le vostre amiche e spettegolare di lui.

Che sia vero o di pixel il calcio rimane una piaga sociale

Che sia vero o di pixel il calcio rimane una piaga sociale

L’hardcore gamer

Questa signore è la categoria più avanzata, il punto di non ritorno. Questo gamer ha il videogioco nel sangue fin dalla più tenera età, ha visto e partecipato alla storia del videogioco e gioca a tutto: casual, mainstream, sportivo, indie, vintage, tutto. È parte del suo patrimonio genetico e se ha deciso di intraprendere una relazione con voi significa che ha grande stima della vostra persona perché sente che la sua passione è rispettata (anche se magari non sempre compresa). Fortunatamente, portandosi dietro questa croce da molti anni, è capace di darsi un contegno in pubblico, ma quando trova un suo simile gli si illuminano gli occhi ed è la fine: è capace di bidonare un compleanno perché ha appena comprato un nuovo gioco, o magari sgattaiola in soggiorno a giocare nel cuore della notte mentre tutti dormono solo per finire quella missione iniziata nel pomeriggio. Come lo so? Sì, io faccio parte di questa categoria, e i compleanni paccati e le sessioni notturne sono eventi realmente accaduti (don’t try this at home, ladies).

E voi Fanciulle? Con che tipo di uomo avete a che fare? Come vivete la sua passione? Siete quel tipo di donne che si siede e prova o che ha l’orticaria solo a parlarne? (o magari siete come me?). Fatemelo sapere in un commento!