Intervista a Giulia Raciti: il ritorno in Europa dopo un viaggio di due anni e mezzo

"Una mattina mi sono svegliata e ho pensato: è ora" Giulia Raciti ci racconta la sua decisione di tornare alla vita stanziale dopo due anni e mezzo da nomade

Forrest Gump è il mio film preferito. La sequenza che mi piace di più è quella in cui Forrest, seguendo un impulso che non ha spiegazioni, inizia a correre, corre dalla Georgia all’Alabama, poi fino alla costa del Pacifico, poi fino a quella dell’Atlantico. Corre ininterrottamente per tre anni con un seguito di curiosi e ammiratori, poi ad un tratto, inspiegabilmente, si ferma. La folla trattiene il respiro nell’attesa di ciò che dirà. Forrest finalmente parla e dice: “Sono un po’ stanchino.” E torna a casa, lasciando tutti lì a grattarsi la testa e ad interrogarsi: perché Forrest correva? E perché ora ha deciso di fermarsi?

Un po’ la sensazione che devono aver provato (e che sicuramente ho provato io) tutti coloro che negli ultimi due anni e mezzo hanno seguito Giulia Raciti ai quattro angoli del globo e che ora hanno saputo della sua decisione di tornare in Europa e di stabilirsi a Berlino. A differenza di Forrest, però, Giulia sa perché correva e sa perché si ferma, non ci lascia lì sul ciglio della strada a grattarci la testa. Ecco ciò che mi ha raccontato sui suoi viaggi full-time e sulla sua decisione di prendersi una pausa. Come sempre, mi ha regalato grandi ispirazioni… eccole qua.

Giulia Raciti
Giulia Raciti

Dopo più di due anni in viaggio hai deciso di rientrare in Europa e sperimentare la vita “stanziale” a Berlino. Come hai maturato questa decisione? Cosa in particolare ti ha spinto a prenderla?

La verità è che Berlino è sempre stata in un mio piano, contorto ma pur sempre piano.
È stato il viaggio di due anni e mezzo ad avere alterato le tempistiche che mi ero prefissata qualche anno fa.
Semplicemente dopo tato girovagare ho capito che mi mancava l’Europa, ma non solo.
Due anni e mezzo sono tanti e sono arrivata al punto di avere visto talmente tanto in poco tempo che stavo letteralmente perdendo l’entusiasmo.
Il cammino diventava sempre più faticoso e lento. Sintomi che qualcosa non andava più.

È stato difficile decidere di tornare, pensavo a questo da tanto tempo sino a quando è arrivata una di quelle mie mattine che mi cambiano la vita.
Mi sono svegliata e ho pensato: è ora.

Quali erano le alternative? Tornare in Europa oppure…?

L’alternativa non l’avevo per il viaggio che sta per terminare se non per quello che succederà al mio ritorno.
Se le cose andranno bene, come in verità credo, rimarrò. Se le cose non vanno per come io spero… semplice: mi rimetto in viaggio, ma questa volta stabilendomi per lunghi periodi in alcune destinazioni.

Berlino quindi è la città in cui pensavi di trasferirti quando poi invece hai iniziato a viaggiare, adesso riparti proprio da lì: perché? Cosa ti porta in Germania?

La colpa di tutto quello che è successo dal 2007 ad oggi è di questa città.
Sono andata a vivere a Londra perché, non parlando l’inglese, non aveva senso trasferirmi prima a Berlino.
Quando ho lasciato Londra la mia idea era di andare via per 6 mesi e poi andare a vivere a Berlino a giugno 2011.
Non sono mai tornata.
Quindi, dopo avermi portata sino a questo punto, voglio darle una chance, alla fine devo dire grazie a questa città pur senza averci ancora mai vissuto.

Le motivazioni per cui l’ho eletta ormai tanti anni fa come la città dove volevo vivere le posso rincondurre in particolare alla convinzione che Berlino sia una città che sta esplodendo e che sta vivendo un momento storico/culturale estremamente interessante.
Se qualche anno fa tutti volevano vivere a Londra adesso tutti vogliono vivere a Berlino, il motivo è semplice: è una città vibrante e creativa, giovane e divertente, con una storia importante e che dimostra come dopo una caduta ci si possa rialzare e brillare. Inspiring!

Cosa mi porta in Germania? Ti rispondo con qualcosa che i miei amici tedeschi mi dicevano sempre: vivere a Berlino non è vivere in Germania. Non conosco la Germania quindi non posso pronunciarmi in merito.

Sei più elettrizzata o più spaventata all’idea della tua nuova vita in una capitale? Cosa ti preoccupa di più e cosa, invece, ti è mancato durante i tuoi viaggi e non vedi l’ora di riavere?

Entrambi! Se da un lato non vedo l’ora di reinserirmi nel ritmo delle città metropolitane europee dall’altro sono terrorizzata perché dopo avere vissuto per anni in totale liberta o da “selvaggia”, come sostiene mia madre, un pò mi mancherà la semplicità acquisita in questi anni.
Dell’Europa mi è mancato il nostro stile di vita, la cucina, le piccole dimensioni che permettono di muoversi agilmente e a costi moderati, la bellezza delle nostre città, l’eterogeneità delle popolazioni. E… ok, lo ammetto. Le nostre feste.

Hai già vissuto a Roma e a Londra, non sei certo nuova alla vita metropolitana, ora però hai alle spalle esperienze che sicuramente ti hanno cambiata, sia nel profondo che nelle piccole cose di ogni giorno. Ad esempio, in viaggio non avevi bisogno di molto dal punto di vista materiale, ti bastava ciò che entrava nel tuo zaino. Pensi che questo approccio e le abitudini che hai preso siano entrati a far parte del tuo modo di essere oppure le tue esigenze cambieranno tornando a vivere in Europa?

Sono sempre stata una persona essenziale, ovviamente viaggiando lo sono diventata ancora di più ma credo che sia normale e naturale che le esigenze cambino quando ci si stabilisce in un luogo nuovo.
In fin dei conti, anche viaggiando mi sono dovuta adeguare ad uno stile di vita che non era quello a cui ero abituata, è bello vivere con poco e di poco, ma non è facile.
Forse sarò meno essenziale di quello che sono ora, comincio con più di 5 kg di vestiti e un paio di scarpe che non siano delle flip flop.
L’importante è non perdere ciò che questa esperienza mi ha insegnato, in particolare:

– Che si può fare, e mi riferisco a tutto quello che desideriamo

– Che non ci sono limiti ai nostri sogni e abbiamo le carte in regola per realizzarli

– Che se non va bene in un luogo, c’è sempre una buona opportunità che aspetta in un altro.

Giulia Raciti
Giulia Raciti

Due anni e mezzo in giro per il mondo: mi riepiloghi le tue tappe? Qual è il posto o il momento che ti rimarrà più nel cuore?

Riepilogando tutte le tappe Paese per Paese forse la lista sembrerebbe troppo lunga quindi mi limito a: Cuba, Giamaica, Centro America (da Panama al Messico), Sud Est Asiatico, Australia, Fiji, Nuova Zelanda e parte del Sud America. Una sorta di giro del mondo.
Il posto che mi rimarrà nel cuore è sicuramente l’arcipelago delle Galapagos, ci ho passato talmente tanto tempo e le conosco abbastanza bene per potere dire che queste isole sono state le mia casa per la prima volta dopo 2 anni e mezzo di viaggio.
Quindi non solo la bellezza indiscutibile del luogo ma anche un affetto profondo che mi lega a queste isole e la loro gente. Lasciarle è difficile, ma so che è la scelta giusta.

Quali mete, invece, sono ancora nella tua wish list?

Se parliamo di viaggi a lungo termine (tra i 3 e i 4 mesi) credo India e Nepal. Sicuramente appena arriverò in Europa tra le destinazioni che voglio conoscere ci sono il Portogallo e la Danimarca. Però prima di rimettere uno zaino in spalla voglio far passare un pò di tempo.

Come evolverà il tuo blog ora che ti prenderai una pausa dai tuoi viaggi?

Prendo una pausa dal mio vagabondare zaino in spalla in giro per il mondo ma questo non significa che mi fermerò mettendo radici in un luogo solo, della serie “casa e bottega”.
Io viaggiavo tanto anche prima di partire per questa avventura e continuerò a farlo, credo però che sia arrivato il momento di potere scrivere anche un pò sull’Europa.

Hai già in mente quanto durerà questo periodo di stanzialità oppure lasci ogni possibilità aperta, da un giorno a per sempre? Cosa vedi nel tuo futuro?

Il mio futuro cambia in continuazione. Dovevo stare via 6 mesi e sono passati 2 anni e 6 mesi. Non faccio progetti onestamente anche perché quando li faccio raramente li rispetto.
Tutte le possibilità sono aperte e le decisioni future dipendono da molti fattori esterni come personali.
Il mio istinto mi dice di tornare. Lo seguo come ho sempre fatto. Sicuramente qualcosa di bello mi sta aspettando. Ma se lo sapessi già mi rovinerei la sorpresa!

Giulia Raciti
Giulia Raciti

Grazie Giulia, sono sicura anch’io che qualcosa di bello ti stia aspettando, in bocca al lupo per la tua prossima fantastica avventura che continuerò a seguire come sempre su Viaggiare-Low-Cost!

Chi ha voglia di amarcord e di rivivere momenti speciali del lungo viaggio di Giulia, può leggere l’intervista con Nhaima dello scorso anno.