Gli italiani in Australia: il viaggio on the road di Italian Dreamtime

Settima settimana on the road in Australia, Oriana Pagano racconta le storie e gli incontri di Italian Dreamtime

Quando viaggi la vita scorre più velocemente, ci avete mai fatto caso?

Con Italian Dreamtime siamo in Australia da sette settimane, eppure se guardo le foto sul mio iPhone pare impossibile che tutti quei luoghi, tutti quei momenti, tutte quelle persone possano essere contenuti in un lasso di tempo così breve. Spiagge senza fine, profondi canyon, graffiti aborigeni risalenti a più di settemila anni fa, canguri, koala, leoni marini. Tramonti, albe, mare, foreste, deserto. E naturalmente loro, gli italiani che stiamo continuando a cercare, trovare e conoscere durante questo straordinario viaggio-documentario sull’emigrazione italiana in Australia. Volti, storie e paesaggi si accavallano nei miei ricordi, fatico a credere di aver fatto, visto e imparato così tanto in così poco tempo.

Ma andiamo con ordine. Ripartiamo da dove c’eravamo lasciati. Ripartiamo da Sydney.

Lo skyline di Sydney visto dal mare (Foto di Oriana Pagano)
Lo skyline di Sydney visto dal mare (Foto di Oriana Pagano)

Abbiamo finito col restare a Sydney altre due settimane, tante sono state le storie italiane che abbiamo trovato e che volevamo raccontare. Per cercare di coprirle tutte abbiamo tenuto dei ritmi di lavoro pazzeschi, correndo da un lato all’altro della città con tutta l’attrezzatura, saltando i pasti e lavorando ogni sera fino a tarda notte. Eppure ogni volta che le videocamere cominciavano a registrare e mi mettevo ad ascoltare queste persone raccontare la propria vita, per un po’ mi scordavo della stanchezza, della fame, del sonno. Rapita e affascinata come una bambina alla favola della buonanotte, ascoltavo e rivivevo insieme a loro il lungo viaggio, le difficoltà iniziali, le peripezie, i casi fortuiti: tutto ciò che rende una storia una buona storia.

Quella che forse mi ha colpito maggiormente è quella del signor Luigi Coluzzi. Lo abbiamo incontrato al Bar Coluzzi di Randwick, quartiere nel Sud-Est di Sydney. 94 anni, cappellino rosso e camicia sgargiante hawaiana, ci aspettava seduto a un tavolino vicino all’ingresso, davanti ad un muro pieno di fotografie, ritagli di giornale e ricordi.

L'ex-pugile Luigi Coluzzi si racconta ad Italian Dreamtime (Foto di Oriana Pagano)
L'ex-pugile Luigi Coluzzi si racconta ad Italian Dreamtime (Foto di Oriana Pagano)

L'ex-pugile Luigi Coluzzi si racconta ad Italian Dreamtime (Foto di Oriana Pagano)
L'ex-pugile Luigi Coluzzi si racconta ad Italian Dreamtime (Foto di Oriana Pagano)

Con la sua energia, la sua risata contagiosa e il suo marcato accento romano mi ha conquistato subito. Tale era la sua voglia di raccontarsi che faticavo a stargli dietro nel prendere appunti. La sua vita sembra la trama di un film: è stato un pugile famoso, i suoi bar sono un pezzo della storia di Sydney e ha conosciuto personaggi famosi come Arnold Schwarzenegger, Henry Winkler, Domenico Modugno, Renzo Arbore, Nilla Pizzi, Alberto Sordi, Claudia Cardinale e molti altri. Ha avuto una vita piena e felice. Eppure, quando a videocamere spente mi parla di lei, della sua Eleni, capisco che il ricordo più importante e più caro non è appeso a quel muro, ma lo porta sempre con sé. “Sono stato fortunato” – mi dice con un velo di nostalgia mentre ripensa alla compagna di una vita scomparsa tre anni fa – “menomale che ho incontrato lei. Sarei tornato in Italia a combattere, ma lì non avrei mai potuto avere quello che ho avuto qui a Sydney”.

"Io gli ho fatto du occhi neri, lui uno" (Foto di Oriana Pagano)
"Io gli ho fatto du occhi neri, lui uno" (Foto di Oriana Pagano)

Sono le storie come quella di Luigi che rimarranno vive nei miei ricordi quando questa avventura sarà finita. È un privilegio e un onore per me essere qui a raccogliere queste testimonianze. Non vedo l’ora che le interviste che stiamo girando escano su YouTube, in modo che tutti possano scoprire e apprezzare queste piccole grandi storie italiane. E, chissà, trovarvi l’ispirazione a partire, o a restare e provare a cambiare le cose.

Oriana Pagano – The Travel Gene