Germania, topo troppo grasso rimane incastrato in un tombino
Ci sono voluti diversi vigili del fuoco per poter estrarre questo topolino rimasto incastrato con il suo pancione in un tombino.
Quando pensiamo ai topolini, in mente ci vengono dei piccoli animaletti, esili, agili, che corrono di qua e di là, magari per casa, per non farsi prendere e rintanarsi nella tana che chissà dove si sono costruiti. Dalla Germania, però, ci arriva un’altra immagine. Di un topo grasso rimasto incastrato in un tombino che è diventato, suo malgrado, la star del web.
Il video del topo rimasto intrappolato a Bensheim, in Germania, sta facendo il giro del mondo. Per sua fortuna alcune persone che passavano da lì non si sono fatti spaventare e sono intervenute in suo soccorso. Lo hanno visto mentre cercava di divincolarsi nelle aperture di un tombino per strade. Per quanto ce la mettesse tutta, la sua pancia non ne voleva sapere di andare ne su ne giù.
Le persone hanno deciso di aiutare il povero animaletto, chiamando un gruppo di animalisti, che è prontamente intervenuto per soccorrere l’animale. Sapete quanti vigili del fuoco ci sono volti per tirarlo fuori? Ben otto. Le operazioni di salvataggio, infatti, si sono rivelate più difficili del previsto. Bisognava agire in tutta sicurezza, per non ferire l’animale e non spaventarlo troppo.
Fat Rat, questo il nome che è già stato dato su internet all’ignaro topolino, oggi star del web, ha messo in allarme un’intera città. Tutta colpa del grasso che ha accumulato durante l’inverno, come sostiene chi è intervenuto per salvarlo. Tutto quel grasso è andato a finire sulla sua pancia, rendendo difficoltoso il passaggio in un buco, quello del tombino, diventato troppo piccolo per lui.
In rete c’è chi applaude all’operato di cittadini, soccorritori e vigili del fuoco, che hanno lavorato insieme per liberare l’animale rimasto intrappolato. Mentre c’è chi critica un dispiego di forze così imponente per un solo topolino.
A questi ultimi i soccorritori rispondono con semplici parole: “Anche gli animali più odiati meritano rispetto”.