Addio Falco, eroe di Rigopiano
Addio Falco, eroe di Rigopiano che aveva salvato 3 bambini: ecco come si è spento.
Addio Falco, eroe di Rigopiano: l’eroe a 4 zampe che aveva salvato la vita a 3 bambini rimasti sotto le macerie dell’albergo travolto dalla slavina è stato fatto addormentare per sempre per mettere fine alle sue sofferenze. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi colleghi umani. Ecco chi era Falco.
I vigili del fuoco di Latina sono in lutto per la perdita di Falco, il cane eroe che a Rigopiano ha salvato 3 bambini: Ludovica, Edoardo e Samuel rimasti sepolti dalla neve nella sala da biliardo dell’albergo. Il suo fiuto infallibile ha aiutato i soccorritori a individuarli e tirarli fuori dalla tomba di ghiaccio e macerie.
Falco era un pastore tedesco che, a un anno dalla tragedia di Rigopiano, si è ammalato di una terribile malattia degenerativa. Le sue condizioni sono pian piano peggiorate fino a fargli perdere l’uso delle zampe posteriori.
La mielopatia degenerativa non gli ha lasciato scampo e ha costretto il veterinario a prendere questa triste decisione. Ad annunciare la sua morte è stato Fabrizio Cataudella, il vigile del fuoco di Latina che ha lavorato insieme a Falco per 9 anni.
Il suo post è straziante:
“Sabato mattina lo abbiamo addormentato… Guardarti venirmi incontro, festoso come sempre, ma percepire giorno per giorno il tuo peggioramento ed essere impotente è stato straziante. Mentre scrivo piango, perché forse avrei dovuto farlo prima, ma non trovavo il coraggio per tale gesto. Abbiamo avuto momenti duri in cui potevamo fidarci solo l’uno dell’altro e mi sei sempre stato affianco. Siamo stati operativi in interventi delicati, dove spesso sentivamo addosso la responsabilità di dare una risposta a chi da noi aspettava buone notizie. A volte è successo ed altre invece no.. Abbiamo spesso interagito coi bambini e tu, coi tuoi 38 kg, passeggiavi tra loro, paziente a farti accarezzare.”
Il dolore per la perdita di un animale è terribile. Fabrizio continua:
“Per te era tutto un gioco e fino all’ultimo giorno mi hai conteso fiero la palla.. la Tua palla! I tuoi occhi erano la tua voce e so che ti rendevi conto di tutto, ma come sempre hai fatto, amico mio, hai lottato con me. Vorrei scrivere di te, ho mille ricordi, ma il dolore fa troppo male. Ti voglio ricordare con questa foto: fiero e palla in bocca! Ora “cerca” Falco e attento…che San Pietro s’è nascosto bene. Ciao Amico mio e Grazie di tutto”.