Festival di Sanremo 2020, perché Achille Lauro si è vestito così?

Perché Achille Lauro si è vestito così Festival di Sanremo 2020? La risposta ce l'ha data lui stesso con un post sui social, ecco cosa ha scritto

Diciamo la verità: tutti ce lo siamo chiesto: perché Achille Lauro si è vestito così? Nella prima serata del Festival di Sanremo 2020 tra tutti i concorrenti in gara uno si è fatto notare. Si tratta del giovane cantante Achille Lauro che ha indossato una deliziosa tutina color carne ricoperta di strass. E dopo aver visto i vari commenti e meme usciti sui social in seguito alla sua esibizione, il cantante ha deciso di spiegare la sua scelta.

La 70esima edizione del Festival di Sanremo è iniziata il 4 febbraio 2020 non senza polemiche e commenti. Tra le cose che hanno destato più curiosità c’è stata anche la tutina color carne ricoperta di strass indossata dal cantante Achille Lauro sul palco dell’Ariston. E anche se la sua scelta è sembrata divertente a molte persone che lo hanno anche preso in giro, lui non si è scomposto e ha spiegato sul suo profilo Instagram il suo pensiero:

“La celebre scena attribuita a Giotto in una delle storie di San Francesco della basilica superiore di Assisi. Il momento più rivoluzionario della sua storia in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà”.

Sul palco dell’Ariston, Achille Lauro era arrivato avvolto in un mantello di velluto nero bordato di oro ma quando ha iniziato a cantare la sua canzone “Me ne frego”, ha fatto scivolare via il mantello. Per qualche secondo qualcuno in sala ha temuto che fosse nudo perché il colore della tutina somigliava molto a quello della pelle.

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L’interpretazione di Achille Lauro è stata teatrale e, in tutto ciò è stato aiutato da Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci.

Il cantante ha aggiunto:

“Sono successe cosi tante cose che sembra passato molto più tempo! Il mio vivere è in movimento perpetuo. La musica per me è la cosa più importante ed è dalla musica che nasce la mia concezione dell’arte, dello scrivere, del dipingere e dell’utilizzare il mio stesso corpo come una vera e propria opera. Sanremo è il più grande palcoscenico per la canzone, ma nel mio modo di intendere è una grandissima occasione per portare delle performance complete. Il futuro mi vedrà sempre più impegnato in varie forme di arte, senza mai allontanarmi dalla mia prima musa inspiratrice, la musica”.

Infine, Achille Lauro ha concluso così la sua spiegazione:

“Ho voluto rivolgermi direttamente a voi, mantenendo saldo il nostro legame epistolare, per presentarvi il mio nuovo mondo. Quello a cui assisterete non sarà più solo l’esecuzione di una semplice canzone: a Sanremo voglio portare quattro storie, quattro forme di omaggio, che rappresentino al meglio ciò che accade durante i miei live. Ho deciso di osare, di azzardare, qualcuno potrà dire che sono pazzo: sono disposto a correre il rischio, certo che chi non comprenderà avrà comunque il mio rispetto. Per tutto il resto… “Me ne frego””.