“Isterectomia urgente” cos’è il delicato intervento di rimozione di tube e utero e quando è necessario farlo

Debora Massari racconta su Instagram la sua esperienza con l'isterectomia d'urgenza dopo sintomi debilitanti, sottolineando l'importanza di condividere emozioni e esperienze femminili.

Debora Massari, figlia del noto pasticcere Iginio Massari, ha recentemente rivelato il suo difficile percorso che l’ha portata a sottoporsi a un’isterectomia d’urgenza. Dopo un periodo di oltre 40 giorni caratterizzato da perdite emorragiche e sintomi debilitanti, tra cui livelli di emoglobina estremamente bassi e intolleranza a diversi farmaci, i medici hanno deciso di intervenire chirurgicamente. Massari ha comunicato che l’intervento ha comportato la rimozione dell’utero, delle tube di Falloppio e del collo dell’utero, ma ha mantenuto le ovaie. Questa scelta ha evitato l’ingresso in menopausa, sebbene abbia significato la fine della possibilità di una gravidanza. Debora ha descritto la sua esperienza come una liberazione, sottolineando l’importanza di condividere le proprie emozioni, affermando che tutte le reazioni sono valide e che è fondamentale parlarne.

Cos’è l’isterectomia: significato e tipi di intervento

L’isterectomia è un intervento chirurgico che prevede l’asportazione dell’utero, che può essere totale o parziale a seconda delle condizioni cliniche della paziente. In alcuni casi, l’operazione può estendersi anche alla rimozione delle tube di Falloppio, della cervice uterina e, talvolta, delle ovaie. Esistono vari tipi di isterectomia, tra cui:

La isterectomia totale, che comporta la rimozione sia dell’utero sia della cervice. La isterectomia parziale, nota anche come subtotale, prevede l’asportazione dell’utero mantenendo però intatta la cervice. La isterectomia radicale è un intervento più ampio, che include la rimozione dell’utero, della cervice, di una parte della vagina e dei tessuti circostanti, spesso utilizzata in ambito oncologico. Infine, esiste l’isterectomia con annessiectomia, che prevede anche la rimozione delle ovaie e/o delle tube di Falloppio.

Quando si effettua un’isterectomia

L’isterectomia è presa in considerazione quando altri trattamenti non hanno dato risultati efficaci o quando la gravità della condizione della paziente richiede un intervento definitivo. Diverse patologie possono portare alla necessità di questo tipo di intervento, tra cui:

Fibromi uterini, che sono tumori benigni ma spesso molto fastidiosi; endometriosi severa; prolasso uterino; tumori dell’utero, dell’endometrio o della cervice; emorragie uterine anomale e persistenti; e complicanze ginecologiche croniche che non possono essere gestite con farmaci. L’isterectomia rappresenta quindi una soluzione chirurgica importante in caso di problematiche ginecologiche significative.

Cosa succede dopo l’intervento

Dopo un’isterectomia, la donna non avrà più la possibilità di affrontare una gravidanza, poiché l’utero è stato rimosso. Se le ovaie sono conservate, il corpo continuerà a produrre estrogeni, evitando l’ingresso immediato in menopausa. Al contrario, se anche le ovaie vengono rimosse, si verifica una menopausa immediata, con la comparsa di sintomi tipici come vampate di calore, secchezza vaginale, cambiamenti dell’umore e osteoporosi.

Il recupero dopo l’intervento varia in base alla tecnica chirurgica adottata, che può essere addominale, vaginale o laparoscopica, e generalmente richiede un periodo di riabilitazione che va dalle 4 alle 8 settimane. È cruciale seguire un percorso di assistenza fisica e, se necessario, anche un supporto psicologico, per affrontare le modifiche del proprio corpo e dei propri stati emotivi dopo l’operazione.