“Facevo le pulizie, ho perso tutto” il dramma della famosa italiana, costretta ora a mangiare alla Caritas

Irene Pivetti, ex presidente della Camera, racconta le difficoltà economiche dopo la condanna per evasione fiscale, incluso il ricorso alla Caritas e un lavoro in una cooperativa.

La vicenda di Irene Pivetti, ex presidente della Camera dei Deputati, rappresenta un caso emblematico di come la vita di una figura pubblica possa subire drastiche trasformazioni. Condannata a quattro anni di reclusione per evasione fiscale e autoriciclaggio, Pivetti ha visto la sua vita cambiare radicalmente a causa di una truffa legata a finte vendite di Ferrari in Cina. La sua attuale situazione, caratterizzata da gravi difficoltà economiche, offre uno spaccato della sua esistenza dopo la condanna.

La testimonianza di Irene Pivetti

In un’intervista rilasciata a “Il Giornale”, Irene Pivetti ha raccontato la sua attuale condizione, esprimendo senza vergogna il fatto di non avere nemmeno i soldi per acquistare il cibo. Ha descritto come, dopo la condanna, si sia trovata a vendere beni di valore, inclusi regali di nozze, per cercare di sbarcare il lunario. Durante il periodo del lockdown per la pandemia di Covid-19, le sue possibilità di sostentamento si sono ulteriormente ridotte, costringendola a sopportare situazioni di grande disagio, fino al punto di non poter fare la spesa.

Pivetti ha rivelato di aver dovuto ricorrere all’aiuto della Caritas, dove si è recata per ritirare pacchi alimentari. Questo episodio segna un forte contrasto rispetto alla sua vita precedente, da figura di spicco della politica italiana a persona in difficoltà. La sua testimonianza mette in luce l’impatto profondo che le conseguenze legali e sociali possono avere sulla vita di un individuo.

Il lavoro e la rinascita

Nonostante le difficoltà, Pivetti ha cercato di rialzarsi. Ha trovato lavoro in una cooperativa di ex detenuti, Mac Servizi, dove ha iniziato come volontaria occupandosi delle pulizie. Con il tempo, ha ricevuto un compenso di mille euro al mese, un’importante fonte di sostentamento che le ha permesso di tornare a sperare. La gioia di ricevere il primo stipendio è stata un momento significativo per lei, segnando un passo verso la normalità dopo un periodo di grande crisi.

Nel raccontare la sua esperienza, Pivetti ha messo in evidenza le difficoltà incontrate dopo la sua condanna. Ha riferito di essere stata vista come un’estranea, con le porte chiuse in faccia da molte aziende, che non volevano collaborare con lei per timore di ripercussioni. La sua carriera politica, un tempo fiorente, è svanita, lasciandola in una situazione di isolamento e vulnerabilità. La sua storia è un monito riguardo alle conseguenze delle azioni individuali e alla fragilità della reputazione pubblica.

Nonostante le sue esperienze dolorose, Pivetti ha mostrato una determinazione a ricostruire la propria vita, cercando opportunità di lavoro e supporto nella comunità. La sua testimonianza rappresenta una riflessione sulle sfide che molti affrontano quando si trovano in situazioni simili, sottolineando l’importanza della resilienza e del supporto collettivo.