Tariffa extra in aereo per passeggeri in sovrappeso

Dalla tariffa extra sui bagagli a quelle sul peso del passeggero

Immaginate la scena: siete appena arrivati in aeroporto, il checkin fatto online da casa, il vostro bagaglio a mano e quello da imbarco che rientra nella franchigia concessa, perfetto fino all’ultimo grammo; arrivate al bancone per il bag drop e la signorina vi chiede gentilmente biglietto, passaporto e il vostro peso.
Sìsì, avete letto bene proprio il vostro peso. Non è ancora realtà, almeno per la maggior parte delle compagnie aeree, ma in un futuro prossimo tutto ciò potrebbe accadere; e le possibilità non sono nemmeno così remote.

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È quanto suggerisce Bharat P. Bhatta, economista norvegese, secondo il quale un modello di prezzo in base al peso dei passeggeri potrebbe apportare grandi benefici alle compagnie aeree sotto forma di tariffe più economiche e ridotte emissioni di carbonio.

Secondo lo studioso, per ogni kg trasportato, le compagnie aeree pagherebbero circa 3000 dollari l’anno in carburante; e ha fatto l’esempio di Air Canada che per risparmiare 25kg di peso complessivi ha rimosso i giubotti salvagenti da alcuni aerei.
Ha così pensato a ben tre modelli tariffari diversi:

Pagare in base al peso complessivo del passeggero e del bagaglio

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La tariffa verrebbe calcolata pesando insieme passeggero e bagaglio. Se ad esempio il passeggero pesa 100kg e ha un bagaglio di 20 kg, avrebbe un totale di 120kg il doppio rispetto magari ad un passeggero che ne pesa 50 ed ha un bagaglio di 10kg.

Tariffa base con extra.

Una compagnia dovrebbe proporre una tariffa base aumentata o diminuita a seconda del peso del passeggero.
Se si è in sovrappeso si paga un extra per ogni kg in più, se invece si è sottopeso la tariffa viene diminuita con lo stesso criterio.

Tariffa base con pesi medi.

Simile al precedente, si propone sempre una tariffa base però piuttosto che modificare la tariffa kg per kg, si fa rientrare il peso del passeggero all’interno di tre categorie: basso, medio e alto.
Chi rientra nella fascia di peso medio paga la tariffa base, chi rientra in quella bassa paga una tariffa ridotta e chi invece rientra nella fascia alta paga una tariffa aumentata.

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A detta del professore, questa sarebbe l’opzione ideale. Ogni passeggero, al momento dell’acquisto biglietto, dovrebbe dichiarare il proprio peso e per evitare imbrogli possono essere effettuati dei controlli casuali sui passeggeri.

E a quanto pare qualcuno lo ha già messo in atto. La Samor Air, dal 3 Aprile, ha ufficializzato la nuova tariffa al chilo, definendola “il modo più equo di viaggiare”.
La tariffa è entrata in vigore sia sulle tratte interne che su quelle internazionali e se ci si sposta all’interno del territorio si paga solo un dollaro, ma se ci si vuole spostare su una delle tante altre isole dell’Oceania allora la tariffa sale a 4,16 dollari al chilo; bagaglio incluso.

E quindi coloro che sono in sovrappeso, che già devono riservare un posto in più sull’aereo per poter viaggiare e richiedere l’estensione della cintura di sicurezza, con tutte le dinamiche emotive che ne conseguono, potrebbero doversi preoccupare di dichiarare il loro peso o subire la poco simpatica scenetta del salire sulla bilancia insieme alle valigie.

Capisco la necessità da parte delle compagnie aeree di risparmiare, essere più ecologici (ma chi ci crede davvero?), e cercare di trovare tariffe più vantaggiose per i viaggiatori, e da una parte tutto questo potrebbe avere un senso, almeno a livello teorico; ma comunque questa trovata mi sembra un tantinello “invasiva”.

Ora non solo ci dobbiamo preoccupare di dimagrire per la nostra salute, per la prova costume o semplicemente perché non ci piacciamo molto così come ci vediamo; ma anche per viaggiare senza spendere un patrimonio!
Ma il viaggio non doveva essere un piacere e un’occasione di relax per concedersi quello che normalmente nel quotidiano non possiamo e quindi magari anche qualche piccolo sgarro a tavola?

Dovrò contare le calorie di quello che mangio anche mentre sono in vacanza?