La 15enne era stata circondata e molestata, in pieno giorno con decine di persone che assistevano alla scena senza intervenire

Ci troviamo in una cittadina Svedese chiamata Hofors, e questa è la storia raccontata da Andreas Neuman, un ragazzo Svedese di 27 anni. Si tratta dell’ennesimo caso di molestie sessuali, e anche la Svezia non ne è immune. Le molestie questa volta, non avvengono nelle mura domestiche, come spesso accade, e neanche in luoghi appartati ma bensì nella stazione della cittadina Svedese, ed in pieno giorno.

Andreas, nota un gruppo di ragazzi molto giovani, accerchiare una donna con la sua figlia appena quindicenne. Alcuni dei ragazzi avevano delle bottiglie di vetro rotte, con le quali minacciavano le due malcapitate. Nonostante fosse pieno giorno, in luogo affollato, i giovani non desistevano e non lasciavano andare le due, che cercavano di divincolarsi tra il branco.

La cOsa peggiore è che tuttavia, nessuno interveniva ad aiutare la giovane madre e sua figlia che, nel frattempo, veniva molestata da alcuni di loro. E’ qui che interviene Andreas. “Quando hanno provato a liberarsi, i ragazzi le hanno spinte all’indietro””Sono corso verso di loro e hanno accerchiato anche me. Ho colpito uno dei ragazzi e siamo caduti a terra. Poi sono fuggiti tutti”.

Madre e figlia, visibilmente scosse, hanno subito ringraziato il ventisettenne che comunque è rimasto molto scosso dalla vicenda: “È disgustoso che le persone non siano intervenute”.

“Ho capito subito che le cose si sarebbero potute mettere male per me”.Ad ogni modo, ha concluso la sua intervista dicendo di essere felice di aver fatto la cosa giusta.”Ho la coscienza pulita, posso dormire sogni tranquilli”.” Non è bello pentirsi di non aver fatto qualcosa” ha concluso.

Andreas ha comunque corso un grande rischio, rischiando la vita per salvare Madre e figlia, davanti a decine di persone indifferenti.