RuPaul: shantay you stay, sashay away

In occasione del mese del Pride, scopriamo tutto sulla drag queen più famosa al mondo

Divertente, talentuosa, eccessiva e con una stella tutta sua sulla Walk of Fame, RuPaul Andre Charles in arte RuPaul ha conquistato il pubblico americano ed internazionale grazie al suo programma RuPaul’s Drag Race, ma chi si nasconde dietro l’istrionica Drag Queen?

Più che una drag una vera e propria Queen e non solo negli Stati Uniti, grazie al suo talent RuPaul’s Drage Race, attualmente arrivato alla decima edizione, è riuscita a conquistare l’intero mondo, tanto da meritarsi due statue di cera nel famosissimo museo di Madame Tussauds (sia a New York che a San Francisco) ed è stata la prima ed unica drag queen ad avere una sua stella sulla Hollywood Walk of Fame. Ma non solo diva en travesti, anche cantante, attore e ballerino, insomma un artista a tutto tondo, istrionica e fuori dalle righe tanto da essere indifferente ai pronomi di genere usati per indirizzarsi a lui, ha sempre ribadito, infatti, di vestirsi da drag queen solo quando viene pagato.

RuPaul Andre Charles nasce a San Diego il 17 novembre 1960, fu chiamato così dalla madre Ernestine “Toni” Charles, il prefisso Ru deriva dalla parola Roux che è il termine che si utilizza per la base del gumbo e altri stufati e zuppe creole molto famose in Lousiana, zona da cui proviene la stessa Toni Charles. All’età di quindici anni il giovane RuPaul si trasferisce in ad Atlanta in Georgia e studia Arte, negli anni successivi lotta per diventare un musicista esibendosi spesso in un locale chiamato Celebrity Club, dove lavora come ballerino e suonando con la sua band: i Wee Wee Pole. Negli stessi anni si esibì anche come cantante di riserva insieme alla drag queen Vaginal Davis. Il vero battesimo arriva per RuPaul nel 1989 quando ottiene un ruolo da ballerino nel video Love Shack dei B-52.

Inizia a diventare un personaggio negli anni ’90 quando si trasferisce a New York ed incomincia a lavorare come drag queen in diversi club, tra cui il Pyramid Club. Negli stessi anni accresce la sua fama grazie alla partecipazione all’annuale festival drag Wigstock, tanto da apparire nel documentario Wigstock: The Movie. Grazie alla sua apparizione nella serie di Channel 4 Manhattan Cable, prodotta da World of Wonder e presentata da Laurie Pike che parlava del selvaggio e bizzarro sistema di accesso pubblico televisivo newyorkese, diventa una celebrità anche in Inghilterra.

Il successo con Supermodel in the World

Puoi chiamarmi lui. Puoi chiamarmi lei. Puoi chiamarmi Regis e Kathie Lee, non mi interessa… Finché mi chiami.

Nel 1993 RuPaul incide l’album Supermodel in the World lanciato dal singolo Supermodel (You better work), il video ottiene un successo strepitoso tanto da entrare nella prestigiosa Billboard Hot Dance Music/Club. I successivi singoli Back to my Roots e A Shade Shady (Now Prance) hanno conquistato la vetta della prima posizione della Billboard Hot Dance Music. Nello stesso periodo ha firmato un contratto come testimonial della MAC Cosmetics, molti cartelloni lo ritraevano in versione drag con il claim “I’m the MAC girl!“.

L’anno seguente ha lanciato il suo personalissimo talk show su VH1 chiamato The RuPaul Show, in cui ha ospitato tantissimi artisti musicali tra cui: Diana Ross, I Nirvana, Duran Duran, Dionne Warwick e i Backstreet Boys. Co-presentatore era Michelle Visage con il quale ha lavorato anche in radio. Viene pubblicata la sua autobiografia dal titolo Lettin’ It All Hang Out e il secondo album Foxy Lady che però non riesce a sfondare come il precedente. Nel 1997 esce il suo terzo album natalizio dal titolo OH OH OH e partecipa a diversi film tra cui:  A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar, e EdTv. 

Se non riesci ad amare te stesso, come diavolo potrai amare qualcun altro?

Nel 1997 RuPaul ha collaborato con Martha Wash per una nuova versione della hit disco “It’s Raining Men“. La canzone è stata inclusa nella compilation del 1998 RuPaul’s Go Go Box Classics, una raccolta di alcune delle sue canzoni dance preferite di altri artisti. Nel 2002 ha registrato con Brigitte Nielsen, accreditata come Gitta, il brano “You’re No Lady“.

RuPaul’s Drag Race

A metà del 2008 RuPaul inizia a lavorare allo show RuPaul’s Drag Race. Il talent vede “scontrarsi” diverse drag queen dove una giuria selezionerà la vincitrice che aspira a diventare “America’s Next Drag Superstar“. Per pubblicizzare il programma RuPaul ha partecipato come ospite in diversi show tra cui Project Runaway in qualità di giudice. Sull’onda del successo del talent, RuPaul, pubblica il suo nuovo album dal titolo Champion in cui sono presenti anche le hit del suo programma: “Cover Girl” e “Jealous of My Boogie“. RuPaul’s Drag Race venne apprezzato da pubblico e critica diventando uno dei reality più amati dal pubblico non sono negli USA (In Italia è arrivato con il titolo America’s Next Drag Queen).

Vista l’enorme pressione dei fan, dopo la fine della quarta stagione venne ideato RuPaul’s Drag Race: All Stars in cui le migliori protagoniste delle stagioni passate si contendevano la vittoria. Nell’autunno del 2013, RuPaul ha unito le forze con i produttori di cosmetici Colorevolution per lanciare la sua linea di make-up. Rilasciato, accanto alla linea, anche un profumo unisex chiamato “Glamazon“.

L’impatto culturale di RuPaul

RuPaul è considerata la drag queen di maggior successo commerciale negli Stati Uniti. È stato elogiato per aver generato una più ampia esposizione per le drag queen e la cultura LGBT nella società mainstream, grazie al successo della sua carriera e in seguito alla successiva ascesa di RuPaul’s Drag Race. Il suo The RuPaul Show è stato il primo talk show nazionale ad avere come presentatrice una drag queen, negli oltre 100 episodi, il talk ha avuto ospiti internazionali e scenette comiche senza dimenticare temi di notevole importanza sociale come: l’empowerment dei neri, l’emancipazione femminile, la misoginia e la politica liberale che all’epoca erano altrimenti sconosciute nella televisione degli anni ’90. Un impatto che gli ha permesso di vincere il premio Vito Russo ai GLAAD Media Awards del 1999 per il lavoro nel promuovere l’uguaglianza nella comunità LGBT.

Ciò che le altre persone pensano di me non è affar mio. Quello che faccio è quello che faccio. Come le persone mi vedono non cambia ciò che decido di fare. Non scelgo i progetti in modo che le persone non mi vedano come una cosa o l’altra, li scelgo perché mi eccitano.

L’arrivo poi di RuPaul’s Drag Race ha aumentato la sua notorietà grazie alla rappresentazione pionieristica della comunità LGBTQ sullo schermo. Per il suo lavoro ha vinto due Emmy come miglior presentatore di reality, inoltre nel 2017, la rivista Time lo ha inserito nella classifica delle 100 persone più influenti del mondo. Proprio per la sua influenza ha partecipato attivamente alla campagna per le presidenziali americane nel 2016 in favore di Hillary Clinton, dichiarandosi sgomento per la vittoria di Donald Trump.

Attualmente RuPaul è sposato, dal 2017, con il suo compagno storico Georges LeBar, conosciuto nel 1994 al Limelight di New York. LeBar è un pittore e gestisce un enorme ranch nel Wyoming.