Abbandonato senza vita, fuori la porta di un rifugio
A volte mi capita di sognare un mondo diverso, un mondo buono in cui non esista il male. Svegliarmi al mattino e leggere queste storie mi spezza il cuore. Sapere che esistono davvero delle persone come questo mostro. Ma dove siamo arrivati? Quanto può essere malata e contorta la mente dell’uomo? E per quale motivo non gliela fanno mai pagare? Il fattaccio è accaduto pochi giorni fa e sono stati i volontari di una associazione per la salvaguardia degli animali a raccontarlo, scossi e sconvolti da tanta, troppa, crudeltà:
“Era di mattina presto, quando siamo arrivati al rifugio, ma prima di arrivare alla porta principale, qualcosa ha attirato la nostra attenzione. Qualcosa che giaceva sulla piccola area verde nella facciata anteriore… era il corpo di un cane… mi sono avvicinato, inizialmente ho pensato ad un randagio che si stava riposando, forse attratto dall’odore e dall’abbaiare degli altri cani. Capita spesso e li accogliamo tutti. Ma poi, quando fummo abbastanza vicini… non ce la faccio nemmeno a raccontarlo… non aveva le zampe avanti, qualcuno gliele aveva mutilate con un taglio netto.
Non so da quanto tempo fosse lì ma aveva scelto di chiudere gli occhi per sempre. Aveva scelto di non lottare e di prendere la strada più facile, forse l’unica che gli ha permesso di non soffrire più. L’episodio ci aveva totalmente sconvolto, non sapevamo cosa fare, poi dopo aver chiamato le forze dell’ordine, insieme a loro, abbiamo deciso di vedere il filmato delle telecamere di sicurezza.
I nostri sospetti erano giusti, era stato un uomo ad abbandonarlo lì e per fortuna il suo viso si vedeva benissimo e gli agenti sono riusciti ad identificarlo. Dopo un lungo interrogatorio ha confessato. Ha ammesso che era infastidito dall’abbaiare continuo di quel cane, così, sopraffatto dalla rabbia, ha deciso di punirlo. Ha poi pensato che lui avrebbe imparato la lezione e noi lo avremmo trovato e curato. Ma siamo arrivati troppo tardi, era morto e non dissanguato, quel cane era morto di fame.
Siamo arrabbiati perché dopo l’interrogatorio e dopo la confessione è stato liberato in attesa di giudizio! L’arma con cui ha compiuto il delitto è stata sequestrata, uno strumento di ferro tagliente usato per potare le piante. Dopo altre indagini, gli agenti hanno scoperto che diversi cani erano stati trovati morti e feriti in quella zona ma non c’erano prove che l’artefice fosse sempre lui. Tutti aspettiamo il verdetto finale, non serve perché ormai quel cucciolo, senza un nome, è volato in cielo ma vogliamo che quel mostro paghi. Anche se siamo pronti a rimanere delusi. Pensate che per un omicidio animale di solito danno un anno di prigione, perché diciamoci la verità, alla fine, per tutti, sono solo ‘animali’…. “
Beh come dare torto a queste parole? Il mondo deve capire che se questi soggetti non vengono puniti con pene esemplari, non la smetteranno mai! Condividete amici, per salutare questo piccolo amico peloso e per rassicurarlo… adesso non soffrirai più piccolo ANGELO, questo è il nome che ti abbiamo dato nel nostro cuore… RIP