Addio Fulmine, la mascotte della Polizia Penitenziaria di Nuchis

Addio Fulmine, la mascotte della Polizia Penitenziaria di Nuchis che è stato vittima di un uomo senza cuore: ecco cosa gli è successo.

Addio Fulmine, la mascotte della Polizia Penitenziaria di Nuchis: un uomo senza cuore l’ha strappato all’affetto dei suoi amici, investendolo di proposito con un furgone. Tutto è stato registrato dalle telecamere di sicurezza e adesso quella persona dovrà rispondere davanti a un giudice per quello che ha fatto.

Fulmine era la mascotte del carcere di alta sicurezza di Nuchis ed era amato e coccolato da tutti gli agenti della Polizia Penitenziaria. Lo avevano adottato nel 2014 ed era un cane dolcissimo e amorevole. Non aveva mai fatto del male a nessuno e non era mai stato aggressivo. Era una presenza familiare che allietava le giornate di chi, per un motivo o per l’altro, attraversava il cortile del carcere.

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Ma la sua dolcezza non l’ha salvato dalla cattiveria umana. Un uomo a bordo di un furgone l’ha puntato e l’ha investito di proposito. Pensava di farla franca dopo aver tolto la vita a una creatura innocente ma nel cortile c’erano le telecamere di sicurezza.

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Gli agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di Nuchis hanno guardato i filmati in cui si vede chiaramente come l’uomo, un corriere espresso di 30 anni, sale al volante del suo furgone, mette in moto, parte poi, all’improvviso, cambia la direzione e punta Fulmine… e accelera, investendolo in pieno.

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Quel filmato è stato consegnati dalla Polizia Penitenziaria alla Procura di Tempio e servirà per incastrare il colpevole. Per tutti il video parla chiaro: Fulmine, la dolcissima mascotte del carcere di Nuchis, è stato ucciso deliberatamente.

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Il colpevole è stato denunciato dagli agenti della Polizia Penitenziaria e la Procura di Tempio ha aperto un fascicolo penale nei suoi confronti. Seriamo che presto sarà fatta giustizia per Fulmine e che il mostro che lo ha ucciso paghi per quello che ha fatto.

Un abbraccio a Fulmine: veglia da lassù sui tuoi colleghi umani della Polizia Penitenziaria e perdonaci per quello che ti è stato fatto.