Bin, il cane a cui il tempo era scaduto

Per Bin il viaggio era finito

Il piccolo Bin viene portato nel rifugio di zona, la convinzione di tutti era che quel piccolo fagotto avrebbe trascorso pochissimo tempo in quel posto. Candido come la neve, dolce come un bambini, una bella famiglia per lui sarebbe arrivata, magari anche la domenica stessa. E’ proprio la domenica il giorno migliore per fare

adozioni, le famiglie vengono e possono scegliere il loro cuore peloso. Per Bin quel momento non arrivava mai perché lui non cresceva come avrebbe dovuto, mangiava ma il suo corpo sembrava non assimilare il cibo, in quelle condizione non veniva mai data l’adottabilità. Le domeniche passavano, Bin restava nella sua gabbia in fondo al corridoio, ma tutti lì dentro sanno che il loro tempo ha una scadenza, se non vengono adottati entro un periodo, molto breve, il regolamento ne indica la soppressione. Quella mattina era presente una giovane ragazza, era alle prime esperienze di volontariato, così quando passò la visita dei veterinari con il gestore si avvicinò, mentre stava per chiedere udì “Questo non cresce e non crepa, togliamolo!” Così, con una crocetta sulla sua scheda se ne organizzava l’eliminazione. La ragazza non sta ferma, corre dal direttore della struttura e quando prova a chiedere spiegazioni la risposta fu assordante, “Mica possiamo mantenerli tutti a cibo e medicine!” Beh la ragazza quella sera andò via con il cuore a pezzi, il fallimento era nella sua anima, l’indomani mattina andò prima del previsto, passò per l’ufficio adozioni, riempì i moduli e si portò a casa Bin. Bin non cresceva perché aveva una forma di anemia rara, oggi sta meglio, fa cure costanti, è vivo e riempie di gioia la sua mamma ogni giorno. Quando mandate un canile sappiate che lo condannate, anche se in Italia non vengono più soppressi per legge, muoiono lentamente di fame, freddo e incuria generale. Pensateci bene prima di fare quella TELEFONATA!