Cane con 2 zampe adottato: ora fa pet therapy in ospedale per chi ha subito amputazioni

La storia del cane con 2 zampe adottato che oggi fa pet therapy

Questa è la bellissima e tenerissima storia di un povero cane con 2 zampe adottato che ha iniziato una nuova vita. Come lui ha ricevuto aiuto da una persona di buon cuore, per lo stesso motivo il cucciolo fa lo stesso. È diventato un cane di pet therapy che lavora in ospedale per sollevare l’umore a chi ha subito amputazioni.

Cane con 2 zampe adottato
Fonte Pixabay

Da quando è nato, il cucciolo Deuce ha vissuto una vita davvero difficile per un cagnolino così piccolo. Separato da sua madre, è stato lasciato in un fosso con due zampe rotte che purtroppo si sono infettate. Il cucciolo ha dovuto subire un’amputazione.

Deuce, però, è sopravvissuto e alcuni volontari lo hanno portato in salvo. Grazie all’aiuto del personale del canile in Kentucky, negli Stati Uniti d’America, che si è preso cura di lui, una famiglia affidataria ha acconsentito di prendersi cura di lui. Ed è qui che la sua vita è cambiata.

Dopo mesi di fisioterapia, il cucciolo ha ripreso la sua mobilità e non deve usare protesi o carretti a ruote per muoversi, per correre e per giocare. Domenick Scudera, l’insegnante 55enne di Collegville, in Pennsylvania, negli USA, si prende cura di lui e lo ha fatto diventare un cane da pet therapy.

L’insegnante ha già altri cani con due zampe, Cyrus e Lucky, rispettivamente un terrier di 10 anni originario della California nato senza le zampe anteriori e un cane di 6 anni che ha perso le zampe in un incidente d’auto in Egitto.

Il cucciolo di nome Deuce
Fonte Instagram 2legdogs

Cane con 2 zampe adottato dà supporto alle persone amputate

Oggi il dolce Deuce lavora come cane da terapia in un reparto per bambini a Collegeville, dando affetto ai bambini ammessi nell’istituto.

Fonte Instagram 2legdogs

Domenik, molto famoso in città per le adozioni di cani con due zampe, ha addestrato tutti i cuccioli per essere cani da terapia certificati che visitano i pazienti settimanalmente al Philadelphia Children’s Hospital (CHOP) e al Bryn Mawr Rehabilitation Hospital (BMRH).