Cane ferito ignorato in strada per un giorno fino a quando non viene salvato
Un cane ferito è rimasto sul ciglio della strada, ignorato da tutti. per tanto tempo. Ecco cosa è successo alla fine...
Una cagnolina è stata salvata dopo che per 15 anni ha vissuto incatenata a un muro. I cani meritano di vivere in una casa piena d’amore con persone che si curano di loro. Non meritano certamente di patire quello che questa cagnolina ha dovuto patire.
Dovrebbero essere tenuti al guinzaglio solo quando sono fuori casa in passeggiata, ma per il resto del tempo dovrebbero poter correre liberi in giardino, felici di giocare e di essere semplicemente dei cani. Tuttavia a volte gli esseri umani li trattano in maniera terribile, condannandoli ad una vita di prigionia e isolamento.
La protagonista di questa vicenda è una cagna di 15 anni che per tutta la durata della sua vita è stata incatenata a un muro. Almeno fino a quando non è stata salvata da Viktor Larkhill. L’uomo l’ha trovata in condizioni pietose: il pelo era una massa arruffata e ingarbugliata e aveva un’enorme massa dolente sulla schiena. Faceva talmente male che il cane ha pianto quando l’hanno toccata in quella zona.
Laarkhill e il suo team non solo l’hanno salvata, ma l’hanno anche portata in un centro veterinario dove è stato possibile offrirle le cure di cui aveva bisogno. Inoltre le ha anche dato un nome: Mary. Mary da adesso in poi non vivrà più la sua vita bloccata da una catena, ma potrà trascorrere gli ultimi anni della sua vita curata e amata da persone disposte a darle affetto e tutte le cure di cui un cane di quest’età ha bisogno.
Una considerazione doverosa: anche in Italia è vietato tenere i cani a catena. La legge vieta di tenere i cani a catena: nel giardino possono o stare liberi (a patto che il giardino sia recintato e a prova di fuga) o in un apposito box o spazio recintato (ma deve essere di minimo otto metri quadrati per cane e avere un’area riparata dalle intemperie e una cuccia ben coibentata). Quindi se notate un cane tenuto a catena, non esitate a chiamare le Guardie Zoofile affinché non si verifichino anche qui da noi in Italia storie come quella di Mary.