Cane rinchiuso in gabbia per 8 anni non riesce a trovare una casa per sempre

Il salvataggio del cane rinchiuso in gabbia per 8 lunghissimi anni

Questa è la storia di un povero cane rinchiuso in una gabbia per 8 lunghissimi e terrificanti anni. Un cucciolo che non ha mai vissuto bene la sua esistenza, costretto a una vita di stenti e di difficoltà. Fino a quando qualcuno di buon cuore non è intervenuto per portarlo in salvo. Adesso però c’è un altro problema: perché non riesce a trovare la sua casa per sempre?

Cane rinchiuso in gabbia per 8 anni
Fonte Pixabay

Rex è un bellissimo cagnolone, che finora nella sua vita ha solo patito le pene dell’inferno. Il pastore tedesco è stato costretto a vivere per 8 lunghi anni in una gabbia. La storia ci arriva dalla città francese di Strasburgo.

Il povero cane ha vissuto in difficoltà per molto tempo. 8 anni in una gabbia piccolissima, senza nessun conforto: potete anche solo lontanamente immaginare quello che ha sofferto in questo periodo di tempo il povero cagnolino?

Poi per fortuna qualcuno è arrivato per portarlo in salvo. I volontari lo hanno liberato da quella che era diventata la sua prigione. Lo hanno preso in carico alla Società umanitaria di Strasburgo, dove ha ricevuto le prime cure urgenti e dove finalmente ha potuto correre libero.

Gli attivisti e i difensori dei diritti degli animali sono riusciti a salvarlo dal suo inferno e con la loro vicinanza non solo il corpo, ma anche lo spirito ha cominciato a guarire. Fino a quando non è sorto un altro problema.

Rex il pastore tedesco

Nessuna richiesta di adozione per il cane rinchiuso in gabbia per 8 anni

Attraverso un post pubblicato sui social network, i volontari hanno dato informazioni sullo stato di salute di Rex: sta meglio, si riprende, è coraggioso, forte e pieno di amore. E può essere adottato.

Ancora non sono arrivate richieste di adozione, ma i volontari che si occupano del pastore tedesco sanno che presto riusciranno a trovargli una casa per sempre. È così dolce, ama giocare a calcio e adora gli abbracci: chi vuole dargli una seconda possibilità?