Canelo e il suo cartone
Venne anche per lui il giorno dei saluti, in molti in realtà si strinsero in quella stanza al momento della notizia, tutti ne parlarono, tutti avevano le lacrime agli occhi davanti a quell’esempio di lealtà, di amore e amicizia. Canelo arrivò davanti al portone dell’ospedale anni fa, non andò li per caso, era con qualcuno lui.. accompagnava
Accompagnava il suo giovane papà umano, era un senzatetto, con lui trascorreva le intere giornate tra parchi e stradine, la notte dormivano stretti stretti, si davano forza e calore. Un giorno l’uomo venne colo da malore, Canelo seguì l’ambulanza, lo vide entrare in quel portone e aspettò educatamente. Da quel giorno passarono dodici anni, non ne uscì mai il suo papà da quell’ospedale, così su di un cartone passò la sua intera vita. Nessuno permise che al cane venisse fatto del male, era sempre sazio, ara seguito e amato da tutti. Dormiva su di un cartone all’ingresso dell’ospedale, nelle sere gelide la guardiola la ospitava, tutti ma tutti avevano una carezza e un po di pane per lui. L’ora del caffè significava per lui, biscotto, seguiva i medici e gli infermieri al bar, mai conobbe la voce scontrosa dell’uomo, tutti avevano rispetto per lui. Come tutte le belle cose arrivò la fine nel peggiore dei modi, due giovani investirono il cane davanti all’ospedale, così Canelo tornò finalmente tra le braccia del suo amato papà. Sicuramente saranno insieme, un amore così grande non passò inosservato, la sua fedele attesa era finita, si erano finalmente riabbracciati. I giornali scrissero di lui, della sua vita e del rispetto che aveva trovato dalle persone.
Era stata una cosa rara
Vivere per tanto tempo da cane libero è stato un lusso,
Canelo tanti anni sono passati ma la tua storia non smette mai di riscaldare i cuori e dare la speranza che un giorno i tuoi fratelli possano vivere la tua stessa libertà con lo stesso rispetto che ti è stato riservato
Nessun umano avrebbe aspettato tutto quel tempo qualcuno