Delfino spiaggiato a Teramo: il cucciolo muore dopo i tentativi di soccorso
A nulla sono valsi i tentativi di soccorrere l'animale
Il povero delfino spiaggiato a Teramo, in Abruzzo, non ce l’ha fatta. Il giovane esemplare di stenella striata è morto. Lo avevano recuperato e messo in una piscina gonfiabile, nella speranza che potesse riprendersi presto. Ma il cetaceo è morto poche ore dopo, nonostante i tentativi degli esperti del Centro Studi Cetacei e dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano di salvarlo.
Il cucciolo di stenella striata era stato trovato spiaggiato a Teramo nella giornata di domenica 29 maggio, dal Centro Studio Cetacei. Esperti e volontari hanno tentato di salvarlo, tenendolo monitorato giorno e notte. Ma nonostante tutti i tentativi di salvarlo è morto.
Visto che il mare era estremamente mosso e l’animale era particolarmente stressato e stanco, gli esperti lo avevano messo in una piscina gonfiabile con acqua dolce. E poi hanno iniziato a curarlo per reidratare l’animale: poco dopo aveva anche ricominciato a nuotare.
Gli esperti erano fiduciosi, dal momento che sembrava che il cetaceo si stesse riprendendo. Speravano di poterlo liberare in mare aperto presto e lo tenevano controllato 24 ore su 24 insieme ai medici veterinari dell’ASL, per non lasciarlo mai solo.
Ma il giorno dopo il suo ritrovamento, purtroppo, l’animale improvvisamente è morto: era circa l’ora di pranzo di lunedì 30 maggio 2022. Sapevano che sarebbe stato difficile aiutarlo, ma speravano di poter compiere un miracolo.
Delfino spiaggiato a Teramo: l’autopsia è già stata disposta
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise G. Caporale di Teramo ha già iniziato le procedure per l’esame autoptico per capire perché il cetaceo si è spiaggiato e perché è morto.
L’Area Marina Protetta Torre del Cerrano ricorda che in caso di avvistamento di cetaceo in difficoltà bisogna chiamare la Guardia Costiera al numero 1530, dando tutte le indicazioni su luogo e ora dell’avvistamento. E non bisogna assolutamente toccare l’animale, o trascinarlo in acqua, per non creare lesioni pericolose. Meglio creare un cordone di rispetto per tenere i curiosi lontani e non stressare gli animali già in difficoltà.