Dopo essersi smarrito, va nell’unico posto sicuro
Vi è mai capitato di perdere il vostro animale domestico? E’ una delle sensazioni più brutte che si possa provare… cercarlo ovunque e non trovarlo. Iniziare a pensare che gli possa capitare qualcosa di brutto, che la strada è piena di pericoli… e così iniziamo a tappezzare la città di volantini, a pubblicare post sui social network, chiedendo aiuto a chiunque. Iniziamo a telefonare alle associazioni animaliste e a tutti i volontari della zona.
Nella maggior parte dei casi, quando un animale scappa, non si allontana più di tanto e spesso torna a casa da solo. Ma può capitare anche che un cane o un gatto, spaventato da qualcosa, si allontani miglia, prima di accorgersi di essersi perso. Purtroppo gli animali non sanno quali sono i posti sicuri, così come non sono in grado di chiedere aiuto alle persone. O almeno è così per quasi tutti gli amici a quattro zampe, ma…
Il protagonista di questa storia si chiama Buddy, è fuggito dal cortile della sua casa, a Batvia, New York. Non è riuscito più a trovare la strada per tornare indietro, così è andato nell’unico posto sicuro, l’ United Memorial Medical Center. Buddy si è avvicinato alle porte elettroniche dell’ospedale e ha camminato tranquillamente all’interno. Poi si si è disteso sul pavimento e ha atteso, proprio come diceva il cartello: “sala d’attesa”.
Subito il team medico si è avvicinato a lui per soccorrerlo, ma quando gli infermieri si sono resi conto che non era lì per essere curato, gli hanno portato una coperta, dell’acqua e qualche dolcetto, poi hanno avvertito le forze dell’ordine.
Nel frattempo la sua mamma e il suo papà umani, erano tornati dal lavoro e si erano accorti che, dopo aver scavato a terra, era fuggito dalla recinzione. Erano nel panico totale, hanno iniziato a cercarlo ovunque.
Il dipendente dell’ospedale Katelyn DiSalvo ha pubblicato una foto di Buddy su Facebook con una didascalia che diceva: “Questo dolce cucciolo è entrato nell’UMMC ER proprio come farebbe un paziente. Nessun tag ID, la polizia è venuta a prenderlo e sarà tenuto sotto custodia finché qualcuno non andrà a prenderlo.”
La sua famiglia però non aveva il magico social network, altrimenti, magari, Buddy sarebbe tornato a casa molto prima. Ma per fortuna, alla fine, la polizia è riuscita a scoprire dove viveva e l’ha riportato dalla sua famiglia. L’incontro è stato emozionante, ma c’era qualcosa che nessuno sapeva…
Entrambi i genitori umani del cagnolone, in passato, avevano lavorato all’United Memorial Medical. Aveva riconosciuto il luogo e probabilmente l’odore familiare…
Oggi Buddy ha un nuovo collare con il suo nome e l’indirizzo, in caso si perda di nuovo. C’è ancora qualcuno in grado di dire che i cani non sono intelligenti?