Gattino imprigionato nelle cantine del Moi

Dopo tanta protesta, salvo il gatto intrappolato nelle cantine del Moi, sotto sequestro (VIDEO)

Negli ultimi giorni si è parlato tanto della vicenda assurda e “senza soluzione”, che si è verificata all’ex Moi di Torino. I palazzi di quest’ultimo sono stati sgomberati dai migranti, che li avevano occupati e poi messi sotto sequestro e sigillati. Un povero gattino, si è intrufolato in uno di questi edifici e non si sa come, è caduto nel seminterrato, a sette metri di profondità.

Il povero micio si è ritrovato imprigionato, senza la possibilità di uscire da lì. Qualcuno però se ne è accorto ed ha allarmato i soccorsi. Quando è stato richiesto l’intervento del comune e dei vigili del fuoco, la risposta è stata difficile da credere. Per il povero gatto non si poteva fare nulla, perché nessuno, senza il permesso, avrebbe potuto prendersi la responsabilità di rimuovere quelle pesanti lastre di ferro.

A raccontare la vicenda, è stata una volontaria del progetto A-Mici. Anna Orlando ha dichiarato: “sono venuti i vigili del fuoco ma ci hanno detto chiaramente che non potevano intervenire. Abbiamo contattato procura, prefettura e forze dell’ordine ma non siamo riusciti a trovare una soluzione. Stiamo gettando del cibo attraverso una feritoia nelle grate di ferro, ma il gatto piange e non può resistere a lungo in quelle condizioni e non riesce a uscire da solo: si trova a sette metri di profondità, evidentemente è caduto da un buco e non riesce più a risalire”.

Una notizia che ha fatto infuriare centinaia di persone, che hanno ritenuto assurdo il fatto che non ti potesse aprire una grata per pochi minuti, il tempo di mettere in salvo un povero animale, che lì dentro ci sarebbe morto.

Poi, finalmente, è arrivata la lieta notizia. Il gatto è stato liberato! Nella giornata di ieri, i Vigili del Fuoco, si sono calati con una scala nel seminterrato e lo hanno tirato fuori da quella prigione.

Dopo tante richieste e soprattutto proteste, la Procura ha dato il consenso per procedere con il salvataggio.

Il gatto sarà ora affidato al canile sanitario della zona, per essere sottoposto alle dovute cure. Cercheranno di capire se ha una famiglia e se così non fosse, sarà poi dato in adozione.