Gli hanno legato le zampe con i fili elettrici e l’hanno gettato a morire in un parco
“Era il 30 agosto, un’afosa giornata d’estate. Quel giorno il telefono della caserma non smetteva di suonare. Famiglie sconvolte ci chiedevano di precipitarci al Sloughbottom Park della nostra città, a Norwich. Ci avvisavano della presenza di un cane moribondo, legato e abbandonato. Ero di pattuglia, così sono andato sul posto insieme al mio collega.
Quando ho visto quell’orribile scena, ho capito perché la voce di quelle persone tremava. Era un boxer, doveva avere all’incirca 4 anni. Era sdraiato sull’erba, senza forze, denutrito e disidratato. Si stava lasciando andare alla morte, sotto quel sole cocente che gli stava friggendo il cervello. Non poteva muoversi di lì, perché qualche mostro, e spero di scoprire presto di chi si tratta, gli aveva legato le zampe posteriori con dei cavi elettrici. Non solo, per paura che potesse alzarsi, aveva legato tra di loro, anche zampe anteriori e posteriori, con uno spago di quelli molto robusti. Lo guardavo e provavo rabbia, ero infastidito da ciò che gli avevano fatto ma ero anche intenerito, nel vederlo lì, in quelle condizioni. Così mi sono avvicinato e ho tagliato quei cavi, mi sono tolto il giubbotto e gliel’ho adagiato sopra. Ho cercato di fargli capire che era tutto ok, ci sono io, non avere paura, andrà tutto bene. L’ho accarezzato e poi l’ho preso in braccio e l’ho caricato sulla volante. L’abbiamo, poi, affidato, al pronto soccorso veterinario, in modo che potesse ricevere le cure necessarie. Quella scena rimarrà impressa nella mia mente per sempre. So che non sarà facile, ma indagherò e proverò a prendere il responsabile!” Questo il racconto del poliziotto
Questa storia risale a un po’ di tempo fa ma, se oggi ve l’abbiamo raccontata ancora, è per un motivo bene preciso. Vogliamo presentarvi Spencer, si è questo il suo nome oggi, vogliamo mostravi questa foto dove ride felice con il suo papà umano. Il cucciolotto ha lottato e ce l’ha fatta, è stato adottato e non c’è altro da aggiungere, perché questa immagine parla da sola:
Quest’uomo si chiama Oddy, è un trentasettenne amante degli animali, che ha aperto il suo cuore e la porta della sua casa, non appena è venuto a conoscenza della triste storia di Spencer: “Lo amo da impazzire. E’ dolce, è fantastico, se non conoscessi la sua storia, non avrei mai immaginato del trauma che ha subito. E’ forte e non lo da a vedere. Certo, nei suoi occhi c’è ancora un po’ di sofferenza ma lui la spazza via con il suo meraviglioso e contagioso sorriso!”
Una storia, inizialmente sofferente ma con il finale più bello e felice che ci possa essere. Purtroppo il responsabile non è mai stato rintracciato. Condividiamo questo meraviglioso sorriso amici! Buona vita Spencer!