Gus e Beemo
Le Olimpiadi sono sempre emozionanti ogni volta, sia in inverno che in estate. Tuttavia, non sono solo gli sport che tutti noi troviamo così divertenti, sono tante le storie sugli atleti che partecipano ai giochi nella speranza di vincere l’oro. Uno sciatore olimpico, Gus Kenworthy, non ha avuto la possibilità di vincere nessuna medaglia, ma ha comunque lasciato i giochi con un enorme sorriso sul volto.
Gus, girovagando per la città ospitante scoprì che la pietanza del posto, quella tipica e più costosa e niente di meno che una zuppa di carne di cane. Sconvolto dalla scoperta terrificante chiese di vedere il posto dove erano tenuti gli animali da macellare. Le sue gambe si piegarono, altro che le discese con gli sci, qui c’era da morire d’infarto. Gus, fece qualcosa di straordinario per quelle bestiole che chiedevano pietà, sporchi, feriti e puzzolenti aspettavano inermi la morte ma al passaggio di quel giovane così dolce, tutti diedero un accenno di scodinzolio. Chiese aiuto all’Humane Society, appellandosi a leggi esistenti e mai messe in atto, riuscì a far chiudere la fattoria illegale di cani, garantendo lui stesso le spese e le cure per tutti i cani. Non vinse la medaglia durante i giochi, non portò a casa ori e bronzi, portò via ben 90 vite. I cani vennero affidati a volontari statunitensi e canadesi, alcuni purtroppo morirono prima della partenza, erano gravemente feriti, perché in Corea c’è questo uso di carne di cane smisurato e le bestiole vengono torturate per giorni nella convinzione che la loro carne sia migliore e più sostanziosa. Sebbene le leggi lo vietino, rimangono uno dei popoli maggiori per atti di crudeltà verso i cani, i dati di consumo sono a oggi, sconvolgenti.
Dei 90 cani uno non venne dato in adozione, si chiama Beemo e vive la sua vita con Gus, tra loro fu amore a prima vista
forse questo giovane di soli 26 anni ha vinto molto di più di un oro
siamo convinti
che in molti dovrebbero seguire il
suo esempio