Hanno cercato di togliergli la vita ma lui è riuscito a scappare
I gatti sono animali meravigliosi che sanno dare tanto amore. Ci sono persone che sostengono che i gatti non siano in grado di mostrare il loro affetto verso gli umani… che sono egoisti e freddi ma non è così. La loro diffidenza è spesso frutto delle brutte esperienze vissute in passato. Ma ci sono gatti che, nonostante le brutte esperienze, non sono affatto freddi e distaccati e il protagonista della nostra storia è uno d questi.
Il suo nome è Odyssey ed è stato protagonista, suo malgrado, di una bruttissima storia. Siamo a Bundaberg, in Australia, dove un gruppo di teppisti ha deciso di maltrattare e uccidere un giovane gattino di colore nero. La sua unica colpa? Avere troppa fiducia nell’essere umano. Questa sua fiducia stava per portarlo alla morte. Questi mostri sono riuscirti ad attirarlo e, una volta preso, le hanno legato una corda al collo e l’hanno impiccato. Odyssey è riuscito, in qualche modo a liberarsi ma nella caduta si è spezzato una zampa. Chi l’ha trovato l’ha portato subito dal veterinario che è dovuto intervenire per salvargli la vita. La zampa era talmente malmessa che il dottore ha dovuto amputargliela. Ma Odyssey non si è perso d’animo. Nonostante il dolore e lo spavento, il piccolo gattino ama ancora molto gli umani e continua a fidarsi di loro. Da quando è stato ricoverato non ha mai smesso di fare le fusa… Odyssey è davvero un gatto dolcissimo. La sua storia è stata postata dai volontari sui social, è arrivata fino alle orecchie di Nikki Chapple, il proprietario Best Friends Felino che si è innamorato follemente di lui e l’ha adottato.
Adesso il piccolo gattino è amato e si gode una meravigliosa vita insieme al suo amico umano Nikki.
E indovinate cosa fa nella maggior parte del tempo?
Le fusa, ovviamente! “Quando l’ho trovato aveva una zampa fratturata in più punti che trascinava con grande sofferenza… L’ho portato al veterinario che mi ha detto quello che gli era successo: sono rimasto scioccato. Oh mio Dio! Povera anima… cosa aveva dovuto subire. Ma nonostante tutto continuava a…”